Chi volete che sia? La Lombardia, forse, oppure il Veneto. E invece no: alla domanda su quale Regione guidi in Italia la crescita economica rispetto al pre-Covid, quindi prima che sul mondo e sull’Italia si abbattesse la pandemia, la risposta appare sorprendente. Già, perché la Regione leader per la crescita dopo le incursioni del virus, rispetto a prima che arrivasse, è la Sicilia. E se la curiosità di sapere quale città è cresciuta più di tutte rispetto a prima della pandemia, eccovi serviti: è Firenze. I dati di prima del 2019 incrociati con quelli di oggi - cioè, quel che ha fatto l’ufficio studi della Cgia, l’Associazione artigiani piccole e medie imprese di Mestre, autrice di ricerche tenute in grande conto anche da strutture statali – danno vita a una classifica a tratti inaspettata, dove alla Sardegna non sono riconosciuti dati entusiasmanti per la crescita, ma comunque non tra i più bassi.

Premessa: gli ultimi sei anni sono stati estremamente faticosi per l’economia di tutto il mondo. Prima la pandemia da Covid, poi la guerra scatenata dalla Russia che ha invaso l’Ucraina e l’impennata dell’inflazione hanno pesato molto sull’economia dell’asfittica Italia, ma il Paese sembra aver sistemato le cose, al punto che supera quasi tutti i suoi principali competitor nazionali.

Tutto si misura sul Pil reale, cioè sul Prodotto interno lordo, però al netto del tasso di inflazione. E se tra il 2019 e il 2025 il nostro Pil reale è aumentato del 6,4 per cento, il dato della Francia è del 5 per cento, e in Germania dello 0,2. Chi ci batte, a noi italiani? Solo gli spagnoli, in Europa, con uno scintillante +10 per cento del Pil reale. Questi e gli altri dati forniscono un dato dell’area euro fissato su una crescita del 6,2 per cento, sempre secondo le rilevazioni della Cgia di Mestre.

Tornando in Italia, colpisce che nel periodo 2019-2025 la Sicilia abbia aumentato il proprio Pil lordo nientemeno che del 10,9 per cento: nessun’altra regione italiana è riuscita a fare meglio. C’è da dire che negli ultimi due anni sono in frenata i principali indicatori economici siciliani, ma resta comunque l’eccellente risultato del periodo di sei anni preso in considerazione per questa ricerca. L’exploit siciliano è comunque legato al buon andamento di diversi settori, cioè costruzioni, turismo e industria. Sono tutte branche dell’economia che hanno beneficiato del Superbonus, delle Zone di espansione economica Zes e delle misure previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, cioè il Pnrr.

Seconda regione nella classifica del Pil lordo in Italia è la Lombardia con un progresso del 9 per cento, terzo gradino del podio per la Puglia per il suo +8,9. Segue l’Abruzzo con l’8,1, poi la Campania con 7,7. E la Sardegna? È sesta nella classifica – trainata dal Mezzogiorno d’Italia – della variazione del Pil tra il 2019 e il 2025 per abitante con il +7,3 per cento. E la crescita economica del 2025 è al momento dello 0,5 per cento.

Fin qui le regioni, ma la ricerca consente di ragionare anche per province. E qui, coerentemente con il dato regionale, a vincere nella classifica della crescita a livello provinciale è un capoluogo siciliano, cioè Siracusa, dove tra il 2019 e il 2025 il Pil reale è aumentato del 44,7 per cento. Ancora Sicilia al secondo posto, questa volta con Caltanissetta che registra un rialzo del 13,5 per cento, e medaglia di bronzo a Milano con un +12,9 per cento. Premesso che, delle 107 province italiane monitorate, ce ne sono otto che ancora non hanno recuperato la caduta provocata dalla pandemia da Covid-19 (Genova, Frosinone e Firenze quelle messe peggio), nel solo 2025 (dato previsionale di Prometeia) si assiste al riscatto del capoluogo toscano, che viaggia tranquillamente verso il +1 per cento. Seguono Venezia (+0,9), Siracusa, Modena, Brescia, Varese, Parma e Bergamo, tutto con un +0,8 davanti. Ma sono dati solo di quest’anno, e non del periodo di sei anni che abbiamo considerato fino ad ora.

Il discorso cambia se, invece della crescita del Pil, si parla dell’analisi della ricchezza per abitante nel 2025, e qui le distanze sono talvolta abissali. Nel Nordovest il Pil per abitante è pari a 46.817 euro, mentre nel Mezzogiorno supera solo la metà: 25.367 euro. La “provincia” italiana più ricca e l’Area metropolitana di Milano (Pil medio per abitante 75.127 euro), il che significa il triplo rispetto a Napoli (25.823). Dopo Milano ci sono Bolzano con 62.717 euro di Pil pro capite, poi Bologna (51.422), Roma (50.560) e Aosta (49.387). A guidare le città del Mezzogiorno è Cagliari (36.869 euro di Pil per abitante), che significa 41° posto in classifica. L’amaro arriva dalle ultime posizioni, tra le quali il Sud Sardegna è terz’ultima con 20.972 euro. Peggio dell’Isola fanno solo Barletta-Andria-Trani (20.865 euro di Pil per abitante) e Cosenza.

Per il capitolo province, riassumendo, la Sardegna vanta Sassari al 12° posto di crescita del Pil reale nel periodo 2019/2025 (+0,3 annuale), seguita da Oristano in 19esima posizione con +7,9. Cagliari è 21esima con un +7,77, Nuoro al 49° posto con +5,5. Il Sud Sardegna è 68° per via del suo +4,3.

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