Dall’olio di ricino alla friggitrice ad aria, dall’inchiostro dei pennini al topper per materassi. Un salto lungo quasi cent’anni attraverso i cambiamenti sociali, economici e culturali dell’Italia. Non si ferma mai la corsa del paniere che l’Istituto di statistica sceglie per dare un volto pratico all’andamento dell’inflazione. Dal 1928 - l’anno dell’introduzione - è un viaggio continuo tra gli oggetti della nostra quotidianità, a rappresentare l’evoluzione dei consumi da un tempo che ha attraversato la devastazione della guerra sino alla stagione social all’alba dell’intelligenza artificiale. Il modello dell’Istat è uno specchio dei tempi che segue con una precisione quasi chirurgica lo stile di vita delle famiglie italiane.

DALLA SOPRAVVIVENZA AL BOOM

Nelle sue prime versioni l’elenco dei beni sotto osservazione è assai semplice e legato a beni essenziali come il pane, la pasta, lo zucchero, la legna per le stufe, il vestiario essenziale tipo le polacche per bambino o le scarpette nere (!) per le donne. Non c’è spazio per alcun tipo di lusso, semplicemente perché non appartiene alla condizione media degli Italiani dell’epoca fascista. Solo molti anni dopo le cose cambiano, con la ripresa economica, con lo scatto industriale. Negli anni Cinquanta, l’era del Boom, entrano nel paniere il frigorifero, l’aspirapolvere, la lucidatrice. C’è più attenzione per la cura della persona: compaiono il taglio dei capelli, la messa in piega, la permanente. È anche il tempo in cui cresce la mobilità di massa e non possono mancare due mezzi simbolo del Miracolo italiano, cioè la Vespa Piaggio e la Fiat Cinquecento, ormai presenti tra i beni di tantissime famiglie. Negli anni Sessanta e Settanta si fanno strada i consumi di merendine industriali, di bibite gasate, tra i vestiti appaiono le minigonne e anche gli zoccoli. Esce di scena la sottoveste, a testimoniare i cambiamenti di stile nell’abbigliamento. I beni alimentari restano prevalenti ma fanno la loro parte i giradischi, i telefoni, i televisori, familiari in tutte le case.

FINE SECOLO

Negli anni Ottanta e Novanta il paniere riflette l'accelerazione della vita moderna. Si prende confidenza con la tecnologia: ecco i compact disk, i videoregistratori, i computer. Più in là entrano in scena anche i telefonini, mentre guadagnano spazio il tempo libero e la cultura. Nell’ultima parte del millennio i prodotti di riferimento dell’Istat si ampliano notevolmente, con nuovi beni e servizi: il meccanismo si fa sempre più dettagliato, si supera addirittura quota settecento voci. C’è spazio per settori ampi di servizi sanitari, spese per la salute, per l’istruzione, per i trasporti, per l’abitazione, per l’energia elettrica.

IL NUOVO PANIERE

Nel 1999 la costruzione del paniere cambia velocità: non più durata quadriennale, ma annuale, a testimoniare la sempre più rapida evoluzione della società. L’offerta diventa più digitale. Se negli anni Novanta escono di scena le cuccette dei treni notturni (sostituite da un'Italia che viaggia di più e in modi diversi), nei primi anni Duemila si dà l’addio ai gettoni telefonici, ormai legati a un tempo che non c’è più. Trovano sempre più spazio gli abbonamenti per servizi di streaming (audio e video), gli smartphone, gli e-book e negli ultimi anni anche la sedia da Pc e la friggitrice ad aria. Questi ingressi non rappresentano solo una lista di prodotti, ma una vera e propria cronaca delle nostre abitudini, segnate da un'attenzione crescente per la vita in casa e per il comfort domestico, per esempio in risposta a eventi globali come la pandemia.

IL TEMPO DELLA PANDEMIA

L'emergenza sanitaria ha avuto un impatto visibile sulla composizione del paniere. Per un breve periodo, tra il 2021 e il 2022, sono comparsi prodotti come la mascherina, il tampone molecolare, il test sierologico, a testimonianza di una spesa imprevista e massiccia che ha caratterizzato la vita di molte famiglie. Con la fine della fase emergenziale, l’Istat ha prontamente rimosso questi articoli ed è ripartito un respiro maggiore verso il tempo libero.

LE NOVITÀ

Il paniere dell’Istituto di statistica è ormai una proiezione della vita quotidiana degli italiani con cambiamenti continui e volte quasi imprevedibili. Nel 2025 sono comparsi beni che «migliorano la rappresentatività» delle usanze nella società. C’è lo speck, ci sono i pantaloni corti da donna, la lampada da soffitto, il topper per materasso, la camera d’aria delle ruote da bicicletta, le spazzole per tergicristalli. E poi il cono gelato che non ha nulla di rivoluzionario ma è diventato un nuovo punto di riferimento nel tempo libero degli italiani.

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