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Il 19 agosto del 1946 nasce a Hope, nello Stato dell'Arkansas, Bill Clinton. (Unioneonline/F)
Il 19 agosto del 1946 nasce a Hope, nello Stato dell'Arkansas, Bill Clinton. (Unioneonline/F)
Cronaca Italia

#AccaddeOggi: 19 agosto 1946, nasce Bill Clinton

L'ex presidente degli Stati Uniti compie 75 anni 

(Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 18 agosto 2020, muore Cesare Romiti

La scomparsa, a 97 anni, di uno dei più influenti dirigenti d'azienda italiani

Il 17 agosto del 1981 Francis Turatello - figura di spicco della Mala milanese - viene aggredito e ucciso nel carcere di massima sicurezza di Nuoro. Il criminale, arrestato nel 1977, viene assalito durante l'ora d'aria da Pasquale Barra, Vincenzo Andraous, Antonino Faro e Salvatore Maltese: inizialmente si crede che i quattro detenuti siano stati assoldati da Renato Vallanzasca. Il "bel Renè" era infatti il suo rivale per il controllo della piazza di Milano. A Badu 'e Carros Turatello viene prima immobilizzato e poi ammazzato in modo cruento: viene infatti accoltellato più volte fino a essere sventrato davanti agli occhi di un testimone, il terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, spettatore impotente dell'omicidio nel cortile del carcere. La figura di Turatello compare in molti episodi oscuri della storia italiana degli anni Settanta, tra cui il rapimento di Aldo Moro e alcune azioni della Banda della Magliana. Il vero movente alla base del delitto non è mai stato chiarito, anche perché i personaggi coinvolti diedero sempre versioni contrastanti. È sepolto nel cimitero di Monza. (Unioneonline/F)
Il 17 agosto del 1981 Francis Turatello - figura di spicco della Mala milanese - viene aggredito e ucciso nel carcere di massima sicurezza di Nuoro. Il criminale, arrestato nel 1977, viene assalito durante l'ora d'aria da Pasquale Barra, Vincenzo Andraous, Antonino Faro e Salvatore Maltese: inizialmente si crede che i quattro detenuti siano stati assoldati da Renato Vallanzasca. Il "bel Renè" era infatti il suo rivale per il controllo della piazza di Milano. A Badu 'e Carros Turatello viene prima immobilizzato e poi ammazzato in modo cruento: viene infatti accoltellato più volte fino a essere sventrato davanti agli occhi di un testimone, il terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, spettatore impotente dell'omicidio nel cortile del carcere. La figura di Turatello compare in molti episodi oscuri della storia italiana degli anni Settanta, tra cui il rapimento di Aldo Moro e alcune azioni della Banda della Magliana. Il vero movente alla base del delitto non è mai stato chiarito, anche perché i personaggi coinvolti diedero sempre versioni contrastanti. È sepolto nel cimitero di Monza. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 17 agosto 1981, Francis Turatello viene ucciso nel carcere di Nuoro

L'esponente della Mala milanese viene assalito nell'ora d'aria da quattro detenuti e ammazzato a coltellate

Un colpo al cuore dello Stato, un altro dopo la strage che a Capaci, nel tratto di autostrada che porta a Palermo, sotto il tritolo della mafia è caduto Giovanni Falcone: il 19 luglio 1992 in via D'Amelio, a Palermo, una Fiat 126 imbottita di esplosivo viene fatta saltare in aria nel momento in cui passa il giudice Paolo Borsellino. Il quale muore, insieme a cinque agenti di scorta (la sarda Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina). Qualche giorno prima, Borsellino rilascia due interviste, in cui descrive se stesso come un "condannato a morte", sentendosi ormai chiaramente nel mirino di Cosa Nostra. Soprattutto dopo l'attentato in cui muore Falcone, con cui tempo prima - nell'estate del 1985 - trascorre con le rispettive famiglie diversi giorni di preparazione al maxi processo contro la mafia in una foresteria del carcere dell'Asinara. 19 luglio 1992. Sono passati soltanto due mesi dalla strage di Capaci e l'Italia torna di nuovo a fare i conti con la mafia stragista. In via D'Amelio trovano la morte il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In televisione si assiste inermi a un'altra devastazione. Una Fiat 126, imbottita con 90 chili di Semtex-H, è il nuovo avvertimento alla magistratura "perbene". L'auto parcheggiata sotto casa della madre di Borsellino salta in aria quando arriva il giudice. Nell'esplosione, con Borsellino, perdono la vita cinque uomini della scorta. L'unico sopravvissuto è l'agente Antonino Vullo, primo testimone a raccontare la vicenda: "Borsellino e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, mentre io ero rimasto alla guida. Stavo facendo manovra per parcheggiare la vettura che si trovava alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha scaraventato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto". Borsellino lo sapeva. Dalla morte di Falcone era cambiato tutto e non sorrideva più. Ripeteva spesso la frase "Ora tocca a me", non appena saputo del carico di tritolo arrivato a Palermo. Non gli restava che velocizzare le indagini sulla morte di Giovanni e così fece. Nella sua agenda rossa annotava minuziosamente tutto. Un "diario prezioso" sparito dalla sua 24 ore pochi minuti dopo la strage. (Unioneonline/F)
Un colpo al cuore dello Stato, un altro dopo la strage che a Capaci, nel tratto di autostrada che porta a Palermo, sotto il tritolo della mafia è caduto Giovanni Falcone: il 19 luglio 1992 in via D'Amelio, a Palermo, una Fiat 126 imbottita di esplosivo viene fatta saltare in aria nel momento in cui passa il giudice Paolo Borsellino. Il quale muore, insieme a cinque agenti di scorta (la sarda Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina). Qualche giorno prima, Borsellino rilascia due interviste, in cui descrive se stesso come un "condannato a morte", sentendosi ormai chiaramente nel mirino di Cosa Nostra. Soprattutto dopo l'attentato in cui muore Falcone, con cui tempo prima - nell'estate del 1985 - trascorre con le rispettive famiglie diversi giorni di preparazione al maxi processo contro la mafia in una foresteria del carcere dell'Asinara. 19 luglio 1992. Sono passati soltanto due mesi dalla strage di Capaci e l'Italia torna di nuovo a fare i conti con la mafia stragista. In via D'Amelio trovano la morte il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In televisione si assiste inermi a un'altra devastazione. Una Fiat 126, imbottita con 90 chili di Semtex-H, è il nuovo avvertimento alla magistratura "perbene". L'auto parcheggiata sotto casa della madre di Borsellino salta in aria quando arriva il giudice. Nell'esplosione, con Borsellino, perdono la vita cinque uomini della scorta. L'unico sopravvissuto è l'agente Antonino Vullo, primo testimone a raccontare la vicenda: "Borsellino e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, mentre io ero rimasto alla guida. Stavo facendo manovra per parcheggiare la vettura che si trovava alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha scaraventato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto". Borsellino lo sapeva. Dalla morte di Falcone era cambiato tutto e non sorrideva più. Ripeteva spesso la frase "Ora tocca a me", non appena saputo del carico di tritolo arrivato a Palermo. Non gli restava che velocizzare le indagini sulla morte di Giovanni e così fece. Nella sua agenda rossa annotava minuziosamente tutto. Un "diario prezioso" sparito dalla sua 24 ore pochi minuti dopo la strage. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 19 luglio 1992, Cosa Nostra uccide Paolo Borsellino

A meno di due mesi dalla strage di Capaci, un nuovo colpo della mafia al cuore dello Stato

Il 18 luglio del 1955 nasce a Porto Torres Andrea Parodi. Il cantautore esordisce nel mondo della musica nel 1977 con il gruppo dei "Sole Nero", che poi diventano il "Coro degli Angeli". Con questa band iniziano i primi esperimenti di un pop rock cantato in sardo. Nel 1988 dà vita ai "Tazenda", insieme a Gino Marielli e Gigi Camedda. Nel 1990 collaborano con Fabrizio De André alla realizzazione dell’album "Le Nuvole". Celebre la loro partecipazione al Festival di Sanremo 1991: insieme a Pierangelo Bertoli cantano "Spunta la luna dal monte" e ottengono il quinto posto nella gara. Nel 1997 Parodi lascia i "Tazenda" per intraprendere la carriera da solista. Tuttavia, il suo primo album "Abacada" non si rivela un successo. Nonostante questo, proprio negli ultimi anni di vita raggiunge l'apice della sua carriera collaborando con Noa e con Al Di Meola, con il quale pubblica un cd live. Con lo stesso Al Di Meola si esibisce in un tour europeo, con il tutto esaurito in quasi tutti i concerti. Poi la malattia: il 22 settembre del 2006 il cantante sale per l'ultima volta su un palco, quello dell'Anfiteatro romano di Cagliari. Muore di cancro alcuni giorni dopo, il 17 ottobre. (Unioneonline/F)
Il 18 luglio del 1955 nasce a Porto Torres Andrea Parodi. Il cantautore esordisce nel mondo della musica nel 1977 con il gruppo dei "Sole Nero", che poi diventano il "Coro degli Angeli". Con questa band iniziano i primi esperimenti di un pop rock cantato in sardo. Nel 1988 dà vita ai "Tazenda", insieme a Gino Marielli e Gigi Camedda. Nel 1990 collaborano con Fabrizio De André alla realizzazione dell’album "Le Nuvole". Celebre la loro partecipazione al Festival di Sanremo 1991: insieme a Pierangelo Bertoli cantano "Spunta la luna dal monte" e ottengono il quinto posto nella gara. Nel 1997 Parodi lascia i "Tazenda" per intraprendere la carriera da solista. Tuttavia, il suo primo album "Abacada" non si rivela un successo. Nonostante questo, proprio negli ultimi anni di vita raggiunge l'apice della sua carriera collaborando con Noa e con Al Di Meola, con il quale pubblica un cd live. Con lo stesso Al Di Meola si esibisce in un tour europeo, con il tutto esaurito in quasi tutti i concerti. Poi la malattia: il 22 settembre del 2006 il cantante sale per l'ultima volta su un palco, quello dell'Anfiteatro romano di Cagliari. Muore di cancro alcuni giorni dopo, il 17 ottobre. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 18 luglio 1955, nasce Andrea Parodi

Il cantante di Porto Torres resta una delle voci più note della Sardegna

Il 17 luglio 1994 allo stadio Rose Bowl di Pasadena la Nazionale perde la finale dei Mondiali negli Usa contro il Brasile per 3-2 ai calci di rigore, dopo che - al termine dei novanta minuti regolamentari e dei supplementari - le due squadre non sono riuscite ad andare oltre lo 0 a 0. Decisivi gli errori dal dischetto di Franco Baresi, Daniele Massaro e Roberto Baggio. Segnano invece Albertini ed Evani, mentre per i verdeoro fanno centro Romario, Branco e Dunga. Unico errore quello di Marcio Santos. Per tutti gli italiani l'immagine della finale resta quella del penalty tirato alto sopra la traversa dal Divin Codino. Un rigore sbagliato che non può cancellare in alcun modo la prestazione eccelsa del numero 10 in tutta la competizione. (Unioneonline/F)
Il 17 luglio 1994 allo stadio Rose Bowl di Pasadena la Nazionale perde la finale dei Mondiali negli Usa contro il Brasile per 3-2 ai calci di rigore, dopo che - al termine dei novanta minuti regolamentari e dei supplementari - le due squadre non sono riuscite ad andare oltre lo 0 a 0. Decisivi gli errori dal dischetto di Franco Baresi, Daniele Massaro e Roberto Baggio. Segnano invece Albertini ed Evani, mentre per i verdeoro fanno centro Romario, Branco e Dunga. Unico errore quello di Marcio Santos. Per tutti gli italiani l'immagine della finale resta quella del penalty tirato alto sopra la traversa dal Divin Codino. Un rigore sbagliato che non può cancellare in alcun modo la prestazione eccelsa del numero 10 in tutta la competizione. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 17 luglio 1994, l'Italia perde ai rigori la finale mondiale contro il Brasile

Roberto Baggio fallisce il penalty decisivo, tirando alto sopra la traversa

Il 16 luglio 1999 muore in un incidente a 38 anni John Fitzgerald Kennedy Jr., figlio minore di Jfk e Jacqueline Bouvier. L'aereo, partito dall'aeroporto della contea di Essex, per raggiungere l'isola di Martha's Vineyard, nello Stato del Massachusetts, dove si sarebbe dovuto celebrare il matrimonio della cugina Rory Kennedy, precipita nell'Oceano Atlantico. Le cause della tragedia sono attribuite alla scarsa dimestichezza al volo notturno (a pilotare il piper Saratoga II HP era lui stesso) e alle cattive condizioni atmosferiche. Non vengono trovate prove che l'incidente sia avvenuto per un malfunzionamento del mezzo, ma a lungo si parla di un possibile complotto, esattamente come alla morte del padre. Insieme all'avvocato e giornalista, muoiono anche la moglie Carolyn Bessette e la cognata Lauren. I corpi delle tre vittime vengono cremati e le loro ceneri disperse nell’oceano. John Kennedy Jr. era nato il 25 novembre del 1960, pochi giorni dopo l'elezione del Jfk alla presidenza degli Stati Uniti: la tragica istantanea che lo ritrae, a nemmeno tre anni, mentre rivolge il saluto militare alla bara del padre durante le esequie, è tra le immagini più famose della storia americana recente. (Unioneonline/F)
Il 16 luglio 1999 muore in un incidente a 38 anni John Fitzgerald Kennedy Jr., figlio minore di Jfk e Jacqueline Bouvier. L'aereo, partito dall'aeroporto della contea di Essex, per raggiungere l'isola di Martha's Vineyard, nello Stato del Massachusetts, dove si sarebbe dovuto celebrare il matrimonio della cugina Rory Kennedy, precipita nell'Oceano Atlantico. Le cause della tragedia sono attribuite alla scarsa dimestichezza al volo notturno (a pilotare il piper Saratoga II HP era lui stesso) e alle cattive condizioni atmosferiche. Non vengono trovate prove che l'incidente sia avvenuto per un malfunzionamento del mezzo, ma a lungo si parla di un possibile complotto, esattamente come alla morte del padre. Insieme all'avvocato e giornalista, muoiono anche la moglie Carolyn Bessette e la cognata Lauren. I corpi delle tre vittime vengono cremati e le loro ceneri disperse nell’oceano. John Kennedy Jr. era nato il 25 novembre del 1960, pochi giorni dopo l'elezione del Jfk alla presidenza degli Stati Uniti: la tragica istantanea che lo ritrae, a nemmeno tre anni, mentre rivolge il saluto militare alla bara del padre durante le esequie, è tra le immagini più famose della storia americana recente. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 16 luglio 1999, muore in un incidente aereo John Fitzgerald Kennedy Jr.

Il Piper pilotato dal figlio di Jfk e Jacqueline Bouvier precipita nell'Oceano Atlantico

In una immagine tratta da Twitter l'esercito turco mentre chiude l'accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul, 15 luglio 2016. ANSA/TWITTER +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
In una immagine tratta da Twitter l'esercito turco mentre chiude l'accesso a due ponti sul Bosforo a Istanbul, 15 luglio 2016. ANSA/TWITTER +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
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#AccaddeOggi: 15 luglio 2016, il tentato golpe in Turchia

Cinque anni fa l'esercito tentò di rovesciare il governo di Erdogan

Sono le 22.30 del 14 luglio 2016: a Nizza una folla sta assistendo allo spettacolo dei fuochi d'artificio sparati in occasione della festa nazionale della Presa della Bastiglia, quando un tir inizia la sua folle corsa, lanciandosi contro le persone. L'autocarro, un Renault Midlum di colore bianco, percorre a tutta velocità la Promenade des Anglais, la passeggiata sul lungomare, sparando all'impazzata. L'attentatore, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, 31enne con doppia cittadinanza francese e tunisina, guida a zigzag, in modo da uccidere più persone possibili. Si scatena il panico. Dopo venti minuti - tanto dura la folle corsa - l'uomo viene ucciso a colpi di arma da fuoco esplosi dalla polizia contro la cabina. Le vittime sono 84, tra cui sei italiani, e centinaia i feriti. L'attacco, rivendicato dal'Isis, lascia sotto choc tutta l'Europa. (Unioneonline/F)
Sono le 22.30 del 14 luglio 2016: a Nizza una folla sta assistendo allo spettacolo dei fuochi d'artificio sparati in occasione della festa nazionale della Presa della Bastiglia, quando un tir inizia la sua folle corsa, lanciandosi contro le persone. L'autocarro, un Renault Midlum di colore bianco, percorre a tutta velocità la Promenade des Anglais, la passeggiata sul lungomare, sparando all'impazzata. L'attentatore, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, 31enne con doppia cittadinanza francese e tunisina, guida a zigzag, in modo da uccidere più persone possibili. Si scatena il panico. Dopo venti minuti - tanto dura la folle corsa - l'uomo viene ucciso a colpi di arma da fuoco esplosi dalla polizia contro la cabina. Le vittime sono 84, tra cui sei italiani, e centinaia i feriti. L'attacco, rivendicato dal'Isis, lascia sotto choc tutta l'Europa. (Unioneonline/F)
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#AccaddeOggi: 14 luglio 2016, la strage di Nizza

Un tir si scaglia contro la folla sulla Promenade des Anglais, uccidendo 84 persone