Una gara a porte chiuse e una multa da 100mila euro per scontare il caos prima della finale di Euro 2020, lo scorso 11 luglio a Wembley, contro l’Italia. Non solo, la nazionale inglese resterà sotto i riflettori della Uefa che le ha imposto la squalifica per una seconda partita, pena sospesa per due anni.

E’ la decisione della Uefa per quanto accaduto la scorsa estate allo stadio londinese prima del match contro gli Azzurri di Roberto Mancini. Dagli spalti dei tifosi dei padroni di casa furono lanciati oggetti, fu fischiato l’Inno di Mameli. E ci fu anche un’invasione di campo.

Tensioni si registrarono anche fuori dal tempio del calcio inglese: centinaia di tifosi senza biglietto avevano sorpreso gli addetti ai controlli, riuscendo ad entrare, nonostante i cordoni di sicurezza formati da steward e agenti. Molti avevano occupato l'area riservata ai parenti dei giocatori. Al termine della partita diversi tifosi italiani vennero aggrediti e picchiati nei dintorni dello stadio e la polizia metropolitana eseguì 51 arresti.

"Anche se siamo delusi dal verdetto, riconosciamo l'esito di questa decisione Uefa - ha dichiarato un portavoce della Football Association -. Condanniamo il terribile comportamento delle persone che hanno causato le scene vergognose dentro e intorno allo stadio di Wembley alla finale di Euro 2020, e siamo profondamente dispiaciuti che alcuni di loro siano riusciti a entrare".

La sanzione si applicherà alla prima partita casalinga dell'Inghilterra della Nations League 2022-'23. Sempre in occasione di Euro 2020 la FA era già stata sanzionata per problemi causati dal pubblico prima e durante la semifinale vinta contro la Danimarca, compreso il raggio laser puntato negli occhi del portiere Kasper Schmeichel mentre si preparava a un rigore di Harry Kane.

(Unioneonline/D)

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