Tra i due litiganti, il terzo gode. E a godere, sotto il traguardo del Giro d'Italia sul lungomare di Napoli, è il danese Mads Pedersen che risolve in volata una tappa - la sesta della Corsa rosa - caratterizzata da una fuga partita al quinto dei 162 km del percorso con protagonisti l'azzurro Alessandro De Marchi e l'australiano Simon Clarke.

Il loro piano per una volata a due sfuma a 400 metri dal traguardo quando, sfiniti, vengono ripresi dal gruppo. Sotto lo striscione di via Caracciolo, Pedersen precede l'azzurro Milan e il tedesco Ackermann. Non cambia nulla nella classifica generale dove il norvegese Leknessund (Team DSM) precede di 28 secondi il belga Evenepoel e di 30 il francese Paret-Peintre. "Non pensavo che li avremmo ripresi - spiega a fine gara il vincitore, quasi sorpreso - ma ce l'abbiamo fatta al termine di una tappa difficile. E' stata una volata tosta, è andata bene".

Il Giro celebra Napoli - ancora vestita a festa per lo scudetto - per la 46/a volta nella sua storia, la seconda consecutiva dopo il successo di immagine e di ascolti dello scorso anno. Il percorso di 162 km è un anello con partenza e arrivo nel capoluogo e due gran premi della montagna, il più importante ai 650 metri del valico di Chiunzi, che apre le porte verso le perle della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina. Grande bellezza e tanto pubblico lungo le strade. Alla partenza in piazza del Plebiscito i corridori fanno a gara per omaggiare la squadra di Spalletti.

Lo fa Filippo Ganna che ostenta una sciarpa azzurra e anche la maglia iridata Evenepoel, un passato da calciatore, che palleggia con un pallone dai colori biancazzurri. Proprio la partecipazione del belga della QuickStep era in dubbio dopo la doppia caduta di ieri, una a causa dell'attraversamento di un cane e l'altra ai -3 dal traguardo dopo aver urtato Kirsch e Pedersen della Trek. Nella seconda, il belga ha riportato un ematoma al fianco destro. Dopo una notte serena, in mattinata gli ultimi controlli e il via libera dei medici anche se i dolori alla schiena restano e le condizioni andranno monitorate soprattutto in vista delle salite dei prossimi giorni. "Troppi cani randagi al Sud, è un problema, sembra di stare in Colombia" attacca invece il team manager della Quick-Step Lefevere. Gli risponde l'ex campione olimpico Paolo Bettini: "Succede ovunque, anche in Francia o in Spagna, sono le insidie di una gara come il Giro". Si parte ed è subito fuga a cinque con De Marchi e Gavazzi raggiunti da Clark, Quarterman e Delettre. Il vantaggio sul gruppo arriva a toccare i 5 minuti. I cinque fuggitivi diventano due, Clarke e De Marchi, in prossimità di Sorrento, a 55 km dall'arrivo con il gruppo attardato di 2'30".

La maglia rosa Leknessund controlla nelle prime posizioni e suona la carica. A 20 km dalla fine il vantaggio è ancora di due minuti che diventa uno quando ne mancano 10. Clarke e De Marchi si danno il cambio, vedono il traguardo a un passo e sembrano potercela fare ma il loro sogno sfuma a 400 metri dall'arrivo. Gaviria lancia la volata ma poi si pianta e Pedersen non si fa sfuggire l'attesa vittoria. Domani, con la settima tappa, da Capua al Gran Sasso, con arrivo oltre i 2000 metri, arrivano le grandi salite. Per qualcuno il Giro, quello vero, comincia da domani. 

© Riproduzione riservata