«Il voto alla nostra stagione? Sicuramente tra il 7 e l’8». L’eliminazione al primo turno dei playoff di Serie A2 Femminile per mano delle Panthers Roseto non ha scalfito la soddisfazione di Marco Mura, patron della Techfind Selargius.
Dopo un avvio molto convincente, che l’ha portata al quarto posto al termine del girone d’andata (e, di conseguenza, alle sue prime Final Eight di Coppa Italia), la formazione giallonera non è riuscita a mantenere il ritmo in un finale tormentato: prima gli infortuni, poi le sconfitte in serie e l’esonero di Righi. Per finire, anche l’addio anzitempo della pivot Pavrette.

Coach Amadasi, subentrata a 3 giornate dal termine, ha comunque portato la nave in porto, guidando le giallonere ai playoff per il quarto anno consecutivo. Un pizzico di rimpianto è inevitabile, ma il numero uno di viale Vienna dissimula: «La stagione, nel complesso, è stata molto buona», afferma, «purtroppo gli infortuni di Berrad, Granzotto e Mura l’hanno condizionata. Siamo arrivati alla volata in uno stato di forma non ottimale. Nei playoff, Roseto ha dimostrato di essere più forte, ma il saldo resta comunque positivo».

A marzo è arrivato anche il primo esonero nella storia del club: «Non è stata una decisione semplice», sottolinea, «ma è stata voluta all’unanimità da tutta la dirigenza. I risultati stavano mancando, così come il coinvolgimento delle giovani nelle rotazioni». Quella da coach Righi, però, non è stata l’unica separazione anticipata: «Pavrette è partita alla grande, poi ha manifestato qualche problema personale», spiega, «dopo la gara di Costa Masnaga, tramite il suo procuratore, ci ha chiesto di andar via e l’abbiamo accontentata».

Tra qualche giorno si metterà in cantiere il nuovo San Salvatore: «Ci piacerebbe continuare a essere competitivi per i playoff, come è sempre stato negli ultimi anni», chiarisce, «la volontà è quella di ripartire dallo zoccolo duro visto nell’ultimo torneo, ma è ancora prematuro fare nomi». Stesso discorso per la guida tecnica: «Non abbiamo ancora preso delle decisioni», conclude Mura, «Amadasi deve ancora affrontare i concentramenti nazionali con l’Under 17 e vogliamo che prosegua il suo lavoro con la massima serenità. Di certo abbiamo apprezzato la sua professionalità nell’accettare una sfida complessa».

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