Quartu sempre più al centro della scena internazionale di karate.

Vittorie, premi, grandi soddisfazioni: dalla categoria Veterani a quella Junior gli atleti quartesi fanno incetta di premi col sindaco Graziano Milia che riceve e  si congratula «con chi onora la città portando in alto il suo nome bene oltre i confini isolani».

Come nel caso di Roberto Cinus e Umberto Cancemi. Il sindaco ha ricevuto nei suoi uffici i due karateki, recentemente laureatisi campioni italiani.

I complimenti di rito e la consegna della spilletta sarda con i quattro mori, forte testimonianza identitaria per il popolo sardo, nel caso specifico contornata di verde, colore di spicco nella bandiera della città di Quartu.

Il 39enne Roberto Cinus ha appena conquistato il titolo nazionale nelle finali di Castellanza, nella categoria Veterani. Già vicecampione mondiale, in Lombardia è risultato il numero uno sia nell’arte del kumitè (il combattimento) che nel kata (le forme). E dopo 26 anni di karate ora sta trasmettendo la stessa passione anche al figlioletto di 8 anni. «Sicuramente promette bene», conferma il papà-campione.

Umberto Cancemi ha appena 17 anni ma può già vantare grandi soddisfazioni. Nello scorso mese di marzo si è piazzato secondo ai Mondiali nella categoria Cadetti, mentre nei Campionati Italiani di fine aprile si è preso il titolo sfidando anche avversari più grandi di lui, nella categoria Junior. Grande caparbietà e assoluta risolutezza per il giovanissimo atleta, che fin da ora lo portano a dire «un giorno gestirò personalmente una palestra di karate».

«Nel karate spicca la Sardegna e nell’Isola spicca Quartu», ha dichiarato il sindaco Milia. Aggiungendo: «È uno sport nel quale non si guarda meramente alla vittoria ma anche all’arte dei movimenti, e permette di sviluppare anche qualità legate alla salute e alla forza mentale, enfatizzando la concentrazione e la consapevolezza. Incontrare questi ragazzi e complimentarmi personalmente significa riconoscer loro il valore del percorso fatto, nel quale ostinazione e perseveranza hanno sconfitto anche le difficoltà. Auspico quindi che tanti giovani quartesi possano prendere esempio da loro».

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