Il fascino di Lollove
A una quindicina di chilometri da Nuoro si conserva Lollove, l’ultimo villaggio medioevale dell’isola, rimasto intatto per fascino e quasi disabitato. Inserito nel club dei Borghi più Belli d'Italia, il villaggio è avvolto dal mistero, immerso tra ripide e strette viuzze in acciottolato e case in pietra grigia con gli immancabili camini e forni a legna. L’atmosfera riporta indietro a quando il villaggio era animato dal ritmo lento della natura e dal lavoro nelle vigne. Ora vi regna un silenzio evocativo di leggende. Il borgo fu destinazione per artisti e scrittori e proprio Grazia Deledda ambientò qui il suo romanzo La madre (1920). Nel 1950 contava oltre 400 abitanti, oggi solo 26.
Lollove resiste alla scomparsa e conferma la maledizione lanciata dalle monache che dovettero abbandonare il monastero tardo gotico di Santa Maria Maddalena: “Lollove sarai come l’acqua del mare, non crescerai né mostrerai di crescere mai!”.

Il borgo fantasma di Gairo vecchio
Oggi della Gairo vecchia sono rimasti solo i ruderi degli edifici. Un borgo fantasma nell'Est Sardegna che con tenacia non scompare ma resta vivo come a rafforzare la memoria. Il suo nome significa terra che scorre e riconduce all'instabilità del suo terreno su cui si ebbe un esito tragico nell’ottobre del 1951. La storia narra, in effetti, che il paese fu provato da cinque giorni di piogge e vento incessanti così che tra frane e smottamenti, le vie si trasformarono in torrenti facendo scivolare il terreno a valle. La poca sicurezza determinò l'evacuazione e il trasferimento degli abitanti gairesi nell'attuale Gairo Sant’Elena, costruita più a monte; nella frazione di Gairo Taquisara e a Cardedu. Fu colpito dallo stesso destino anche Osini vecchio, piccolo centro ogliastrino che subì una devastante alluvione nel 1951, e che oggi vive la stessa silenziosa atmosfera. Qui, il borgo fu colpito da sei giorni di interminabili piogge che portarono via con sé case e persone, cambiando la rotta di molte esistenze.

Sadali e la sua tradizione da borgo
Sadali è un borgo medioevale di quasi mille abitanti della Barbagia di Seulo.
Per notorietà è il paese dell’acqua, perché attraversato da numerosi corsi che danno vita a cascate e fontane. Tra queste emerge la cascata naturale di San Valentino che caratterizza il centro storico del paese e che ogni anno viene illuminata per la festa degli innamorati. La cascata si forma da sorgenti continue e deve il nome all'antica parrocchia di San Valentino, attorno alla quale, prima del 1335, nacque il borgo. Sadali per merito della sua architettura storica è entrata a far parte dei Borghi più Belli d'Italia. Il territorio è peculiare per la varietà del suo paesaggio che alterna zone montuose e altopiani. Muovendosi tra le grotte Domus de Janas di Sadali, si attraversa l'incantevole foresta di lecci secolari di Addolì, fino a raggiungere la cascata nascosta, oltre a sette mulini. E poi, dal centro del borgo, si giunge sino al pozzo naturale di Sa Ucca Manna, l'attrazione turistica che da secoli accoglie le acque delle sorgenti del borgo di Sadali, come Rio Procargiu e Riu Alinus.
La bellezza di una atmosfera silenziosa

Cosa vedere
Nel centro di Sadali sorge la casa museo sa Omu ‘e zia Cramella, della fine dell'Ottocento, dove si conservano elementi di arredo e strumenti artigianali e agricoli. Poco distante dal borgo si ammira il nuraghe Accodulazzo, sito in cui sono stati rinvenuti pezzi di ossidiana e cocci preistorici.
Oltre Gairo si trova il bosco di lecci che custodisce is Tostoinus, un luogo dove trovano spazio i tipici cuiles, strutture in pietra e legno usate dai pastori; sorgenti e resti di un villaggio nuragico.
A Lollove, la piccola chiesa di San Biagio è resa preziosa dal suo rosone.

Cucina a chilometro zero

Cosa mangiare
Nella Barbagia di Seulo la cucina si basa su antiche ricette e sulla convivialità. Si producono grandi varietà di miele, dal più noto millefiori, alla tipologia asfodelo e corbezzolo, fino ai mieli di montagna come timo e castagno. Tra i dolci tradizionali si gustano i Pistoccus de Nuxi, a base di noci, e i Picchirittus, di pasta di mandorle a forma di rombo ricoperti di glassa bianca e decorati. La tecnica di preparazione dolciaria si tramanda da generazioni. Sadali ospita un gran numero di centenari e il segreto della longevità si lega a ingredienti genuini come formaggi di capra e di pecora e prodotti a chilometro zero.

Feste e appuntamenti: Tra le feste religiose di Lollove si contano: quella per l’antica patrona Santa Maria Maddalena (a fine luglio), l’attuale patrono San Biagio (a inizio febbraio), quella per San Luigi dei Francesi (a fine agosto) e Sant’Eufemia (a metà settembre). Gli ultimi tre sono Santi curatori e i pellegrini arrivano in cerca di guarigione. A novembre il borgo si accende per celebrare Vivilollove, la tappa di Autunno in Barbagia.
A Sadali, ad agosto, si partecipa alla sagra dei culurgiones.
La festa religiosa più sentita è in onore della Madonna d’Itria, con la processione sino alla chiesa campestre a lei intitolata.

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