Si chiude con la vittoria di “Quello che è mio”, di Gianni Cesaraccio, la decima edizione di “Visioni Sarde”, la rassegna nata nel 2014 e che si propone di promuovere nel mondo il cinema sardo.

La serata conclusiva è andata in scena a Cagliari nell’arena cinematografica Nottetempo all’interno di Sa Manifattura, sotto l’organizzazione della Fondazione di Sardegna Film Commission della Regione e della Cineteca di Bologna.

In finale, oltre all’opera di Cesaraccio, anche "Dalia" di Joe Juanne Piras, "Giù cun Giuali" di Michela Anedda, "Incappucciati Foschi" di Nicola Camoglio, "La punizione del prete" di Francesco Tomba e Chiara Tesser, "Ranas" di Daniele Arca, "Spiaggia libera" di Ludovica Zedda, "Ti aspetto qui" di Gabriele Brundu.

La scelta della giuria composta da Claudia Aru, Lia Furxhi, Stefania Medda, Antonello Zanda e Francesco Piras è caduta su “Quello che è mio”, «per il coraggio di aver raccontato una pagina dolorosa, cancellata dalla memoria pubblica e collettiva. Per la capacità di esprimere, con registri narrativi diversi, le forti contraddizioni sociali della contemporaneità, sintetizzate da personaggi che interpretano, con una recitazione coinvolgente e sentita, una condizione di abbandono politico ed esistenziale».

La pellicola, spiega il regista sassarese classe 1981 (che aveva già vinto nel 2020 con “Valerio”), «è un piccolo film che parla di ciò che lasciamo di noi al mondo. Dentro ci ho messo tutto quello che ho, il cinema che amo, le storie e i personaggi che fanno parte del mio mondo. È un film fatto con tanta fatica e tanto cuore che spero possa trasmettere tutta la passione che ci ho (e abbiamo) messo per farlo». Gli interpreti sono Marco Bullitta, Vanni Fois, Roberto Fara, Davide Tassi, Teodora Puggioni.

Una menzione speciale è stata attribuita a “Spiaggia libera” di Ludovica Zedda, giovane regista sarda alla sua seconda opera, «per essere riuscita a raccontare con pochissimi tratti e con l’efficace linguaggio di sguardi, in maniera coinvolgente e mai scontata, un padre e una figlia che crescono e maturano insieme».

Tutte le opere saranno riproposte in Italia e all'estero dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con l'associazione "Antonio Gramsci" di Torino e "Visioni da Ichnussa" di Bologna.

(Unioneonline/s.s.)

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