Emigrati sardi a Londra: "La Brexit rende il nostro futuro sempre più incerto"

I tanti sardi che vivono a Londra sono preoccupati per le conseguenze della Brexit. L'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea potrebbe risultare un problema per molti di loro.

Roberto Valdo Cortese, 24enne di Cagliari laureato alla University College in Economia, regista e produttore teatrale, spiega: "Essendo arrivato a Londra nel 2013, posso chiedere la residenza permanente e avviare il processo per la cittadinanza".

Chi la residenza ce l'ha già è Antine Milia, anche lui cagliaritano di 24 anni, che valuta invece se chiedere la cittadinanza: "Per ora rimarrò nel Regno Unito perché preferisco vivere in un Paese che, sì, può anche affondare ma che ha la forza per risalire. In Italia avrei sempre l'acqua alla gola".

Paolo Siddi, laureato in Medicina a Cagliari, tre anni va ha raggiunto Manchester per specializzarsi in medicina generale: "Per chi, come me, lavora nel settore sanitario non credo cambierà molto, perché l'Inghilterra ha un estremo bisogno di medici e infermieri".

Posizione diversa da quella di Enrico Lixia, 30enne che da cinque anni vive a Londra: "Lavoro per un'agenzia pubblicitaria - dice -. La Brexit impone di valutare soluzioni alternative. Io sarei rimasto volentieri in Inghilterra altri cinque anni, invece credo che me ne andrò. Alla fine lo avrei fatto comunque, è vero, ma la Brexit diventa un acceleratore di questa scelta". Così come Pietro Spissu, 34enne di Quartu che lavora da Dior come make-up artist: "Se Brexit sarà, mi preoccupa la minore libertà che si potrebbe avere".

Stefania Unida, 36 anni, laurea in Scienze naturali e dottorato in scienze della terra, si dice "delusa da gli inglesi che hanno scelto la Brexit" ma la preoccupazione maggiore riguarda "la crescente xenofobia verso i non europei".

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