Tutto sembrerebbe pronto per affrontare la prossima competizione elettorale, questa volta di rilievo europeo. Al di là delle polemiche (se così possano definirsi) sulle candidature, e che ultimamente parrebbero aver catalizzato l’attenzione dei “media” e degli elettori, sarebbe importante individuare, quanto meno per la Sardegna, non solo una propria rappresentanza politica autonoma rispetto alle altre realtà insulari italiane, essendo peculiare la sua realtà territoriale e socio-economica, ma anche una sorta di “Disegno Programmatico di Intervento” utile a portare a soluzione la situazione di svantaggio che l’Isola, così lontana dal contesto peninsulare financo italiano, parrebbe continuare a patire. Lo si ripete da anni, eppure ancora oggi non pare essersi rinvenuta una proverbiale chiave di volta.

La discontinuità territoriale con l’Italia peninsulare da un lato, e con la restante parte del continente europeo dall’altra, come pure appunto il ricordato isolamento delle zone interne, sembrerebbero porsi come elementi di frattura rispetto a quel fondamentale “principio di coesione” che parrebbe costituire il principio cardine dell’intero sistema giuridico-amministrativo nazionale ed europeo. Siffatto gap, divenuto (sembrerebbe) strutturale nelle sue connotazioni e nelle sue conseguenze, ancora all’attualità parrebbe imporsi all’attenzione generale in tutta la sua impellenza eppure, ciò nonostante, sembrerebbe continuare a ripresentarsi come tale, ossia come limite, con tutte le sue sfavorevoli connotazioni. Nel frangente, probabilmente, ad essere rivisto nelle sue linee programmatiche essenziali, dovrebbe essere lo stesso cosiddetto processo di integrazione europea, o meglio il suo meccanismo di operatività, il quale, probabilmente, malgrado l’esistenza dei cosiddetti fondi di coesione, dei cosiddetti fondi di sviluppo regionale, e dei diversi programmi di assistenza da prestare alle regioni in condizioni di sottosviluppo, non parrebbe aver sortito l’effetto agognato con riferimento alla “perimetrazione” del divario tra la Sardegna e le restanti regioni italiane ed europee.

Peraltro, da ultimo, non più tardi dell’anno appena trascorso, la Sardegna aveva presentato una proposta di legge nazionale per la costituzione della “Circoscrizione Sardegna” per le elezioni del Parlamento Europeo. Intanto, perché la “Circoscrizione” autonoma (diciamo), consentirebbe di conseguire una certezza sulla elezione di propri parlamentari europei, non sempre garantita allorquando si tratti di competere con le rappresentanze siciliane. Quindi, perché solo così facendo il binomio rappresentanza/rappresentatività nel contesto europeo potrebbe dirsi veramente realizzato. Inoltre, perché, come da più parti costantemente lamentato, la strutturazione a una circoscrizione condivisa per le Isole maggiori, non appare assolutamente idonea a garantire alla Sardegna di poter contare su propri rappresentanti locali all’interno del Parlamento Europeo. Infine, perché la circostanza, all’evidenza determinata dal divario percentuale demografico esistente tra le due realtà isolane, ha la gran parte delle volte impedito alla Sardegna di avere propri rappresentanti in Europa.

I tempi che segnano le prossime competizioni elettorali sono strettissimi, ed ancora ad oggi la Circoscrizione, malgrado le iniziative intraprese, si presenta ancora Unica e condivisa per Sicilia e Sardegna. Nuove elezioni, vecchie problematiche, dunque, tutte inerenti le crescenti difficoltà dei territori insulari dovute in gran parte alla discontinuità territoriale rispetto al vastissimo continente europeo. La Sardegna, forse oggi più di ieri, necessiterebbe di vedersi garantito ed assicurato un imponente intervento di carattere pubblico, fosse anche nei termini degli aiuti di Stato, siccome, per un verso, necessario a coprire le disparità ancora esistenti sul piano dei livelli di sviluppo nel contesto regionale italiano ed europeo, e per altro verso, fondamentale alla realizzazione degli obiettivi di coesione territoriale economica e sociale sanciti dal Trattato.

Giuseppina Di Salvatore – avvocato, Nuoro

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