Il prezzo della benzina è tornato su livelli molto elevati, ma il governo a tagliare le accise non ci pensa proprio.

«Costerebbe un miliardo al mese, 12 l’anno», avverte il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, spiegando che questi fondi sono stati usati «per tagliare due volte il cuneo fiscale» e che l’esecutivo intende farlo di nuovo nella prossima legge di bilancio.

Opposizione a consumatori ricordano che la maggioranza in campagna elettorale aveva promesso il taglio o l’eliminazione di questi balzelli (tutti ricordano il video di Giorgia Meloni dal benzinaio), ma il governo fa muro.

I prezzi sono stabili da tre giorni, assicura il Mmit. Ma il livello è elevato, 2,019 euro al litro la verde al self in autostrada, 1,928 il gasolio. In Sardegna il prezzo medio per la benzina è 1,962 euro.

Urso annuncia che «il ministero dell'Economia sta preparando la manovra che sarà destinata al taglio strutturale del cuneo fiscale per rilanciare l'impresa e il lavoro e consentire a chi ha salari più bassi di avere un reddito dignitoso».

Il Codacons ha presentato una denuncia in varie Procure italiane «nei confronti del ministero dell'Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell'ultima settimana; e, contestualmente, nei confronti delle pompe e dei grossisti che nel corso di queste settimane hanno speculato sulle vacanze degli italiani». Altroconsumo fa sapere che oltre 103mila cittadini hanno sottoscritto la petizione online per chiedere al governo di ripristinare lo sconto sulle accise e azzerare l'Iva sui carburanti, allo scopo di neutralizzare i rincari «inaccettabili» su benzina e diesel.

Fino all'inizio di quest'anno era in vigore lo sconto sulle accise del governo Draghi, una misura straordinaria che, pur non essendo incisiva come l'azzeramento dell'Iva, un po' di respiro agli automobilisti lo aveva dato.

(Unioneonline/L)

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