"Sogno un'Isola che sfrutti le potenzialità intellettuali e culturali di noi sardi, perché le abbiamo. Solo che fino a oggi una politica sbagliata le ha anestetizzate. Vediamo di risvegliarle".

Mara Lapia, 41 anni, è una dei sedici parlamentari CinqueStelle sardi, vincente nel collegio uninominale di Nuoro della Camera con oltre 53mila voti (45,14%). Avvocato, originaria di Oliena e Orgosolo, sposata con Manuele, commercialista di Bitti, mamma di Andrea, 10 anni, vive e Posada e ha lo studio a Siniscola. Prima della laurea ha lavorato in Toscana, nell'Ufficio del Difensore civico, occupandosi soprattutto di casi di malasanità, dopo, alla Sapienza, ha preso un Master in criminologia, intelligence e security, con specializzazione in bullismo e devianze giovanili.

Esperienze politiche?

"Ho sempre seguito la politica, ma non mi sono mai candidata, anche se ho ricevuto diverse proposte. Ho abbracciato il Movimento Cinque stelle fin dalla sua nascita, mi ci sono ritrovata in pieno".

Qual è stato il percorso?

"Sono stata individuata nel territorio e mi è stato proposto di inviare il mio curriculum a Roma, dove è stato valutato da Di Maio e il suo staff. Sono stata scelta, e la notizia me l'hanno data Mario Puddu, sindaco di Assemini e nostro referente regionale e Claudio Fancello, amministratore comunale a Dorgali, che è poi stato la colonna portante di tutta la mia campagna elettorale".

Come si è mossa?

"La campagna elettorale è stata un'esperienza esaltante. Insieme agli altri candidati, Elvira Evangelista, Emiliano Fenu e Alberto Manca, abbiamo cercato di visitare il maggior numero di paesi possibile, piazze, sale pubbliche, siamo stati in mezzo alla gente ad ascoltare e a parlare".

E cosa gli avete detto?

"Che siamo gente come loro che ha deciso di non stare più a guardare e mettersi in gioco. La gente ha creduto nella nostra semplicità e professionalità. Non ho finito di visitare i paesi. Con gli altri parlamentari del centro Sardegna abbiamo preso un impegno: periodicamente torneremo sul territorio".

Si aspettava un risultato così?

"Sì, e sa quando l'ho capito? Quando ho toccato con mano la disperazione della gente, si poteva masticare la rabbia, addirittura la fame di certe famiglie senza reddito".

Sul reddito di cittadinanza molti sono scettici.

"È evidente che non se ne conosce l'importanza e come verrà strutturato. Oppure non si conosce la povertà più estrema. Io in questa campagna elettorale l'ho vista, e spero che si possa presto far fronte a queste situazioni e rendere il nostro paese civile come altri paesi d'Europa".

Perché il Movimento è andato meglio al Sud?

"Perché i disagi si vivono maggiormente al Sud. Liste d'attesa lunghissime negli ospedali, chiusura dei presidi sanitari, mancanza di ferrovie, in Sardegna i nostri giovani se non possono permettersi di trasferirsi nei grossi centri devono rinunciare agli studi perché non abbiamo i treni. Non dimentichiamo la terra dei fuochi, l'Ilva, Quirra e tutto ciò che sta ammazzando i nostri figli. Siamo la pattumiera d'Italia".

Lei cosa votava prima?

"Sono una delusa di sinistra".

Ha partecipato all'incontro con Di Maio a Roma?

"Sì, è stato bellissimo, abbiamo toccato con mano il nostro successo. Tantissimi deputati e senatori 5 stelle. Siamo pronti a lavorare per la nostra Nazione".

Quali caratteristiche deve avere un bravo deputato?

"Professionalità, onestà, tenacia, sensibilità".

Qual è il suo sogno?

"Vedere una Sardegna ridente. Pulita da tutti i veleni. Con mezzi di trasporto adeguati. Dove l'interno non patisca più isolamento e spopolamento. Dove gli ospedali funzionano e medici e infermieri possano lavorare in modo dignitoso. Dove le scuole non siano più aziende e i pastori non debbano più elemosinare ciò che gli spetta di diritto. Dove il turismo venga sfruttato dai nostri giovani che oggi fanno i lavapiatti a Londra".

Cristina Cossu
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