Era l'intervento più atteso agli Stati Generali del Movimento 5 Stelle, preceduto da un post al veleno di questa mattina.

Alessandro Di Battista ha posto le sue condizioni per restare all'interno del Movimento.

Sono sette: "Revoca della concessione di Autostrade a Benetton; contrasto al conflitto di interessi tra gruppi finanziari e media; contrasto al conflitto d'interessi tra politica e finanza; nessuna deroga al limite del doppio mandato per parlamentari, eurodeputat e consiglieri regionali ("Venga scritto nero su bianco", ha detto); M5S da solo alle prossime elezioni, che sembra una cosa anche scontata se si andrà al voto col proporzionale; approvare una legge elettorale che preveda le preferenze; un "Comitato di garanzia" che decida le nomine nei ministeri e nelle partecipate Statali.

"Non vedo l'ora di rimettermi in gioco per il Movimento, ma abbiamo bisogno di garanzie", ha detto Di Battista, mettendo in guardia sul fatto che governare deve essere "il mezzo per risolvere i problemi, non il fine".

"La meritocrazia - ha aggiunto - è l'unico tema che può convincere tanti giovani a ritornare a sostenere questa forza politica che ha innumerevoli meriti, ma che deve anche fare autocritica, altrimenti non si va avanti".

(Unioneonline/L)

L'INTERVENTO DI CONTE
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