P rimavera 2020. Questo è il prossimo appuntamento possibile - e non è detto che sia probabile - per chi vuole aprire la finestra di un voto anticipato. Il Senato ieri con la fiducia sul decreto sicurezza bis ha deciso di mandare avanti il Governo e anche la legislatura. Viste le cronache di queste settimane, i colpi di clava da fase Antenati, l'happy end può sembrare una sorpresa, ma in realtà ci troviamo di fronte a un fatto banale: i parlamentari non hanno alcuna intenzione di lasciare lo scranno. Per molti di loro si tratta del Bingo della vita, e anche per chi non ha problemi di reddito il nettare del potere è dolce. Si chiama istinto di autoconservazione, si sposa con una cosa che si chiama convenienza politica.

La Lega in questo momento non ha nessuna convenienza nell'anticipare il voto prima della manovra perché si troverebbe nella scomoda posizione di dover scrivere la nuova legge di bilancio da sola e, in ogni caso, non è piacevole ritrovarsi nell'inghippo di dover giustificare una crisi politica in piena pax con i mercati, senza la procedura di infrazione dell'Unione europea. È vero, i mercati in agosto sono imprevedibili, le tensioni geopolitiche e gli shock esterni sono in agguato, Trump e Xi Jinping giocano pesante (siamo alla guerra della moneta tra dollaro e yen), ma questi sono affari dei titani, al cui cospetto le tensioni tra Cinque Stelle e Lega sono una guerra a freccette tra lillipuziani. Tra i due partiti ci sono incompatibilità che appaiono insuperabili, ma i Cinque Stelle hanno già bevuto in gran quantità l'amaro calice. (...)

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