Un attacco massiccio con 100 droni e decine di missili dall'Iran sul territorio di Israele verso obiettivi militari e governativi. È quello che gli Usa si attendono possa avvenire nelle prossime 24-48 ore.

Una minaccia «presente, reale e credibile», una risposta di Teheran dopo l’uccisione da parte di Israele di un generale dei Pasdaran a Damasco.

A dare il senso dell'emergenza anche la decisione del premier Benyamin Netanyahu di convocare una riunione di "valutazione della sicurezza", mentre gli Stati Uniti hanno inviato rinforzi nella zona, compresa la portaerei Eisenhower.

Sotto attacco secondo l’intelligence Usa potrebbero finire «molteplici obiettivi all’interno di Israele» e nell’operazione «potrebbero essere coinvolti alleati di Teheran».  Osservatori americani hanno notato che l'Iran sta spostando "asset militari" in vista di un attacco contro Israele.

Secondo fonti Usa citate dalla Cbs, l'attacco potrebbe dunque consistere in un lancio massiccio di oltre 100 droni e decine di missili. Una strategia - è stato spiegato - che punta su un forte numero di lanci per superare le difese aeree israeliane. Le stesse fonti non hanno tuttavia escluso che Teheran - sotto la pressione internazionale e i chiari avvertimenti di Israele e degli Usa - possa optare per un'operazione su scala ridotta in modo da evitare una escalation drammatica.

Ieri sera ha parlato anche il presidente Usa Joe Biden: «Mi aspetto che l’Iran tenti di colpire Israele nel breve termine, più prima che dopo, come ritorsione per l’attacco in Siria. Non lo faccia, noi ci dedichiamo alla difesa di Israele e sosterremo Israele».

(Unioneonline/L)

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