Che fine ha fatto "l'invincibile armada"? È passata una settimana da quando Donald Trump, dopo aver bombardato una base aerea siriana con 59 missili, rivolgeva le sue minacce al leader della Corea del Nord Kim Jong-un, annunciando l'invio nelle acque del Mar del Giappone - appunto - di una "potente armada" per contrastare il pericoloso attivismo del regime di Pyongyang, impegnata a sviluppare il proprio programma nucleare.

Era un bluff? O una farsa, come rivela oggi il New York Times? La portaerei Carl Vinson, quando Trump ha lanciato la minaccia, era lontana dal Paese che avrebbe dovuto intimidire con la sua sola presenza. Ed è vero che in settimana si è spostata - questo sì - ma nella direzione opposta, diretta verso i mari australiani per effettuare un'esercitazione militare.

Secondo quanto ricostruito dai media americani, sarebbe stata la stessa Marina militare Usa (la Us Navy) a smentire il presidente, pubblicando sul proprio sito ufficiale una foto della Carl Vinson che attraversava lo stretto tra le isole indonesiane di Giava e Sumatra.

Il tutto a quattro giorni dall'annuncio di The Donald.

L'armada non ha eseguito i comandi del presidente? O i comandi non sono mai arrivati? Insomma, sulla questione ora è giallo. "Se minacci qualcuno e la tua minaccia non è credibile anche le tue politiche nei confronti di un'altra nazione perdono credibilità", ha detto un esperto militare al New York Times.

A quanto pare, però, ora "l'armada" sarebbe effettivamente diretta verso la penisola coreana - rilevano i giornalisti americani - partita però con almeno una settimana di ritardo sull'annunciata tabella di marcia. Cosa che è tornata a sollevare le polemiche circa il rapporto dell'amministrazione Trump con i media e al modo in cui i fatti vengono esposti all'opinione pubblica degli Stati Uniti.

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