Kim Yong-un ha lasciato la Russia dopo il viaggio a Mosca, a bordo del suo treno blindato.

A casa il leader nordcoreano si porta la promessa di una visita di Vladimir Putin, utilissima sul piano della propaganda e sette “regali”: una carabina, dono personale dello Zar, e sei droni, raccattati dopo il giro nelle fabbriche belliche della regione di Primorye, nell'Estremo Oriente russo.

Gli osservatori internazionali si interrogano ora sulle conseguenze della visita di Kim al Cremlino, con una domanda su tutte: la Corea del Nord fornirà armi alla Russia per aiutarla nella sua guerra contro l'Ucraina?

I media di Pyongyang riferiscono che il leader nordcoreano e il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, a Vladivostok hanno parlato di "rafforzamento tattico e strategico e degli scambi reciproci tra le forze armate nel campo della difesa e della sicurezza".

Il ministro della Difesa nordcoreano Kang Sun Nam ha poi "espresso la disponibilità a cercare un ulteriore rafforzamento della coesione bellica e della cooperazione con l'esercito russo". Secondo il Cremlino, però, non sono stati firmati "accordi scritti" tra Putin e Kim ma questo non significa che la Corea del Nord non decida di aiutare lo zar in qualche modo.

Peraltro, l’arsenale nordcoreano è altamente compatibile con le esigenze delle forze russe, dato che l'Unione Sovietica è stata una delle principali fornitrici di Pyongyang.

(Unioneonline/l.f.)

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