Tracce dell'agente nervino VX sono state trovate sulla camicia di una delle due donne accusate dell'omicidio di Kim Jong-nam, fratello del leader nordcoreano Kim Jong-un.

È quanto emerge dalla testimonianza di un esperto al processo in cui sono alla sbarra per omicidio due donne, l'indonesiana Siti Aisyah e la vietnamita Doan Thi Huong.

Kim Jong-nam, secondo la ricostruzione dell'accusa, è morto all'aeroporto di Kuala Lampur dopo che le due donne gli avevano gettato del gas nervino sul volto.

Le donne accusate si difendono sostenendo di aver agito convinte di partecipare ad uno scherzo per una trasmissione televisiva.

I loro legali insistono sul fatto che il fratello di Kim potrebbe essere stato avvelenato prima di arrivare in aeroporto; inoltre, affermano, se le donne avessero usato la sostanza avrebbero subito anche loro delle conseguenze.

Una tesi difensiva che ora, ritrovate le tracce di nervino sugli abiti di Siti Aisyah, non regge.

Le due imputate rischiano la pena di morte.

Per l'omicidio le autorità malesi hanno sospetti anche su quattro uomini nordcoreani, ma sono rientrati tutti in patria.

Seul, invece, punta il dito contro Pyongyang: sarebbe stato Kim a orchestrare l'omicidio del fratello.

(Redazione Online/L)

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