«Attaccheremo i siti nucleari israeliani in caso di aggressione da parte dello Stato ebraico».

È la minaccia dei pasdaran iraniani.

Teheran ha individuato la posizione dei "centri nucleari" israeliani e sarà pronta a distruggerli nel caso in cui lo Stato ebraico reagisca al recente attacco iraniano contro le strutture militari israeliane, ha affermato il generale Ahmad Haqtalab, comandante dell'unità di difesa e sicurezza nucleare dei pasdaran. «La posizione dei centri nucleari del nemico sionista è stata definita e abbiamo a nostra disposizione le informazioni necessarie su tutti gli obiettivi. In risposta a qualsiasi ipotetica azione che potrebbero intraprendere, saremo pronti a lanciare potenti missili per distruggere questi obiettivi».

I leader iraniani e i comandanti dei pasdaran sono ancora in una situazione di elevato allarme, nascosti in case sicure a in strutture sotterranee in attesa del contrattacco di Tel Aviv.

Contrattacco che, secondo quanto emerge nelle ultime ore, non sarà così immediato. Appare infatti improbabile, afferma una fonte Usa all’emittente Abc, che Israele attacchi l’Iran prima della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29.

Netanyahu, infatti, avrebbe deciso di accantonare i piani di ritorsione immediata contro Teheran dopo aver parlato con Biden. «La risposta – ha detto una fonte alla Kan tv israeliana – non sarà più quella prevista, la sensibilità diplomatica ha avuto la meglio».

La leadership statunitense è pronta a tutto pur di evitare una escalation con l’Iran. Tanto che, secondo quanto riportato dal giornale arabo di base a Londra “Al-Araby Al-Jadeed”, gli Usa avrebbero dato l’ok a Netanyahu per un’azione militare a Rafah (finora molto avversata, anche dai leader europei) in cambio di una risposta «limitata» all’Iran. Notizia, quest’ultima, che al momento non trova conferme israeliane.

(Unioneonline/L)

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