Aumentare il contingente italiano impegnato nella missione bilaterale in Libano, che ora conta un centinaio di militari: l'ipotesi è stata affrontata nei colloqui avuti a Roma il primo marzo dal comandante delle Forze armate libanesi, il generale Joseph Aoun, e - a quanto si apprende da fonti informate - potrebbe rientrare tra le ulteriori attività a sostegno dell'esercito di Beirut per evitare una escalation al confine Sud fra i gruppi di Hezbollah e Israele.

È lo scenario che Giorgia Meloni vuole evitare, come ha ribadito anche nell'incontro di ieri con il premier libanese uscente Najib Miqati a Beirut: prima un colloquio nel palazzo del governo, il Gran Serraglio, poi la cena informale alla residenza ufficiale del primo ministro.

Quindi, questa mattina, la visita alla base militare italiana di Shamaa.

La missione della presidente del Consiglio ha preso il via in una delle giornate più sanguinose da quando si è riacceso il conflitto: almeno 14 vittime, incluse le sei uccise (e altre sono rimaste ferite) nel raid israeliano nel sud del Libano, non lontano dalla base militare di Naqura, sede del quartiere generale di Unifil, la missione Onu di cui fa parte anche il contingente italiano con oltre un migliaio di soldati. A essere colpito è stato un caffè nella cittadina di Naqura, sulla costa mediterranea, a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.

La de-escalation è stata al centro del faccia a faccia fra Meloni e Miqati. La premier ha ribadito «la volontà dell'Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano, in particolare in questo momento storico». Con «messaggio chiaro - spiega Palazzo Chigi - sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele», fra i gruppi Hezbollah e l'esercito israeliano. Un fronte che è tornato caldo dopo l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. E anche per questo gli sforzi italiani puntano al cessate il fuoco a Gaza, per evitare conseguenze su più larga scala.

Nell’incontro con i militari italiani in Libano la premier ha voluto portare, in particolare in occasione delle imminenti festività pasquali, la riconoscenza e la vicinanza del Governo e dell'Italia per l'impegno profuso in un quadro di sicurezza fortemente deteriorato, a tutela della pace e della sicurezza internazionali, in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro», le sue parole. «Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza e impegno, sacrificio».

(Unioneonline/v.l.)

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