Finito in un'esplosione anche il secondo test della StarShip, la navetta della SpaceX che con il razzo Super Heavy è stata progettata per i futuri viaggi verso la Luna e Marte e sulla quale la Nasa sta investendo moltissimo in vista delle missioni del programma Artemis, il cui obiettivo è portare astronauti sulla Luna.

Ci sarà ancora da aspettare prima che il razzo più grande e potente del mondo si dimostri in grado di realizzare un obiettivo tanto ambizioso. Come era accaduto nel primo test del 20 aprile scorso, la navetta è stata fatta esplodere poco dopo il lancio e come allora l'Agenzia Federale per l'Aviazione degli Stati Uniti ha avviato un'indagine per chiarire le cause dell'incidente e per garantire la sicurezza di futuri test.

«È avvenuto un incidente durante il secondo test in volo della Starship e l'anomalia ha portato alla perdita del veicolo. Non si sono registrati danni a persone e cose», scrive l'Agenzia governativa su X.

Alle 14,03 italiane il gigantesco razzo alto 122 metri è partito regolarmente con la navetta StarShip dalla base di Boca Chica della SpaceX, sulla costa del Golfo del Texas. Tutti i 33 motori Raptor del razzo Super Heavy si sono accesi regolarmente e a tre minuti dal lancio la navetta StarShip si è separata dal primo stadio. Tutto come previsto, fino a quel momento.

Ma subito dopo il razzo ha cominciato a cadere in modo anomalo ed è esploso. La StarShip, intanto, ha proseguito il volo, ma prima che potesse raggiungere l'orbita, il centro di controllo di SpaceX ha perso i contatti e a circa 12 minuti dal lancio la navetta è stata fatta esplodere. I suoi detriti sono caduti in mare, nel Golfo del Messico, secondo i dati della Noaa, l'Agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani.

È durato così 12 minuti un volo che avrebbe dovuto concludersi dopo un'ora e mezza. Ma SpaceX e la Nasa la considerano comunque un'esperienza utile.

(Unioneonline/D)

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