Nel 2001 aveva appena 17 anni e fu protagonista di uno dei casi di cronaca nera più drammatici del nostro Paese. Il caso dei fidanzatini di Novi Ligure, Omar Favaro e Erika De Nardo, i due minorenni che la sera del 21 febbraio 2001 ucciso con quasi 100 coltellate e un’inaudita ferocia Susy Cassini e Gianluca De Nardo, madre e fratello minore di Erika.

Ora, a 23 anni di distanza, su Omar pesa una nuova accusa. E per lui è vicino il rinvio a giudizio per maltrattamenti in famiglia

Favaro è accusato di violenze fisiche e psicologiche nei confronti di moglie e figlia, fatti che risalirebbero al periodo tra il 2019 e il 2021. Reiterate minacce di morte, di sfregiarla con l’acido o ridurla su sedia a rotelle, percosse. Anche violenza sessuale e un controllo economico della donna, a cui vietava di uscire di casa.

Gli inquirenti avevano chiesto per lui il divieto di avvicinamento alle vittime, ma le accuse via via si fanno sempre più pesanti. La Procura di Ivrea ha chiuso le indagini e presto ci sarà l’udienza per il rinvio a giudizio.

Lui, che oggi ha 40 anni (41 a maggio), respinge tutte le accuse e lotta per ottenere l’affidamento della figlia. Ma le prove raccolte dagli inquirenti sono molto chiare: si parla di un clima di terrore in famiglia, di una mania di controllo, insulti, minacce, anche episodi di violenza sessuale e oggetti scagliati addosso alla vittima.

(Unioneonline/L)

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