I bimbi tornano in aula, alle 7.55 suona la campanella ma Mattia, il bambino di 8 anni che frequenta la III A disperso nella drammatica alluvione che ha colpito le Marche, non c’è.

“Un dramma”, “Amato da tutti, non lo hanno ancora trovato”, “Ci mettiamo nelle mani del Signore”.

Dolore, tanto, e tensione davanti alla primaria “Lorenzo Bettini” di San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), paesino di 3.200 abitanti. Ma anche discrezione, per non far trapelare sensazioni negative in un momento molto difficile per i bambini.

La furia del fiume Nevola ha inghiottito Mattia, bimbo con problemi di autismo, la sera del 15 settembre, mentre era con la madre Silvia Mereu (originaria di Urzulei) in auto sulla strada che collega Ripalta di Arcevia alla Corinaldese.

Lo cercano da tre giorni, papà Tiziano compreso.

Alla Bettini insegnanti e personale accolgono sorridenti i bambini che entrano alla spicciolata, accompagnati dai genitori fino alla cancellata esterna di metallo. “Non possiamo dire nulla, ci sono minori”, dice la responsabile del plesso, mentre chiude la porta d'ingresso. “Un dramma”, le parole di una madre che ricorda Mattia sin da quando la figlia frequentava lo stesso centro per l'Infanzia. “Non lo hanno trovato”, osserva una ragazza come a lasciare spazio a una flebile speranza, “Ci mettiamo nelle mani del Signore”, la chiosa di una mamma.

(Unioneonline/L)

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