Nessun permesso premio per Sabrina Misseri, condannata all'ergastolo per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana (Taranto).

Lo ha detto in un'intervista su Rai 1, alla trasmissione "Storie Italiane", il suo legale Franco Coppi. Il motivo per cui a Sabrina per il momento non verranno accordati permessi è puramente tecnico, spiega l'avvocato: "Non sono maturati ancora i dieci anni e alla Misseri non sono stati riconosciuti quei famosi sconti di 45 giorni ogni sei mesi. Quindi, allo stato, non è nelle condizioni di poter usufruire di alcun permesso".

Franco Coppi parla anche della vita in carcere di Sabrina e del suo rapporto con il padre, Michele Misseri: "In una corrispondenza che potrebbe ormai costituire oggetto di pubblicazione, un vero e proprio epistolario, Sabrina parla anche del padre. Nei suoi confronti non prova neanche risentimento, soltanto pietà e compassione. È facile capire quale sia il suo stato d'animo di fronte a un padre che l'ha accusata ingiustamente".

Quanto alla Corte Europea dei Diritti Umani, che ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Sabrina Misseri, Coppi chiarisce: "Nell'ipotesi in cui Strasburgo dovesse riconoscere che sono state consumate violazioni dei diritti della difesa, si porrà in Italia il problema di una riapertura del procedimento: e noi puntiamo a questo, non ci interessa un risarcimento dei danni".

Per l'omicidio di Sarah Scazzi, adolescente di Avetrana, sono state condannate all'ergastolo la cugina Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Il papà di Sabrina, Michele Misseri, è stato condannato a otto anni per la soppressione del cadavere della nipote, che fu nascosto in un pozzo.

(Unioneonline/L)

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