Scontri a Napoli tra manifestanti anti Nato e pro Palestina e la polizia. Per contestare il concerto in programma al teatro San Carlo per la ricorrenza dei 75 anni dell'Alleanza Atlantica, un corteo ha provato a sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine, in tenuta antisommossa in via Toledo, che li ha respinti usando anche i manganelli. Alla fine i giovani anti Nato e pro Palestina hanno denunciato che sarebbero stati 8 i manifestanti colpiti, tre dei quali feriti a volto e testa.

Come già accaduto a Roma e a Bologna soltanto poche settimane fa, la Federico II di Napoli si è svegliata con il rettorato occupato per dire «basta agli accordi con Israele»: «La protesta di oggi non è simbolica: non andremo via da qui fino a quando non soltanto il rettore non ci avrà ricevuti ma fino a quando gli accordi che riguardano la Federico II e le ambasciate italiane a Tel Aviv, gli atenei israeliani e le autorità sioniste non saranno rescissi del tutto», dice la Rete Studentesca per la Palestina di Napoli.

«L'occupazione di oggi fa capire come anche la nostra azione del 25 e 26 marzo scorso non sia arrivata da un momento all'altro, ma si inserisce in un contesto di mobilitazione nazionale», ha commentato Francesco Sampietro del Coordinamento Collettivi Sapienza. Della stessa opinione è Francesca Lini di Cambiare Rotta che ha parlato di «un'ottima iniziativa che rilancia su Napoli anche quello che è stato fatto nelle altre città».

Il fronte che chiede di bloccare il bando di cooperazione scientifica con Israele del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si allarga sempre più. E proseguono le iniziative degli studenti per la giornata di sciopero indetto da Usb università che coinvolge oltre 20 atenei: dai flashmob con bandiere della Palestina nelle facoltà alle «mostre sul genocidio» fino alle assemblee pubbliche insieme a docenti, ricercatori e lavoratori. Il presidio davanti alla Farnesina delle 15.00 è programmato proprio per il giorno precedente alla scadenza del bando, che è il 10. Ma già dalla mattina di domani negli atenei si darà il via a dibattiti e confronti.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata