Blitz della Guardia di finanza a Milano nell'ambito di una clamorosa inchiesta sugli appalti truccati all'ente Fiera. Le Fiamme gialle hanno eseguito undici misure cautelari (4 in carcere e 7 ai domiciliari) nei confronti di altrettante persone considerate vicine alle cosche e sospettate di aver ottenuto lavori per 20 milioni di euro.

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata a favorire gli interessi della mafia, riciclaggio e frode fiscale. Nel mirino anche i lavori per l'Expo.

Gli arrestati sarebbero prestanome della famiglia mafiosa di Pietraperzia e avrebbero operato attraverso la società Nolostand.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Paolo Storari e Sara Ombra. Da quanto è emerso, a finire nel mirino degli inquirenti è stato un consorzio controllato da Fiera Milano che ha realizzato anche gli allestimenti espositivi del Palazzo Congressi, dell'Auditorium, dei padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinea, nonché dello stand Birra Poretti all'interno di Expo. Le Fiamme gialle stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di diversi milioni di euro.

Al centro dell'inchiesta l'imprenditore Giuseppe Nastasi, che secondo le accuse è "in rapporti molto stretti con Liborio Pace (con cui è socio), già imputato per appartenenza alla famiglia mafiosa di Pietraperzia e che dalle indagini appare come elemento di collegamento con detta famiglia partecipando all’attività di riciclaggio del denaro provento dei reati tributari".

I soldi ottenuti con gli appalti sarebbero rientrati in Sicilia in borse di plastica, valigie e perfino nascosti dentro un canotto.

Decisive, secondo la magistratura, oltre che le vere e proprie connivenze e complicità, anche "le gravi superficialità da parte di soggetti appartenenti al mondo dell’imprenditoria e delle libere professioni”.

La società Nolostand, controllata da Fiera Milano, è stata posta in amministrazione giudiziaria. Proprio la Nolostand, fornitrice di Fiera Milano dal 2013, avrebbe dato il subappalto al consorzio di cooperative Dominus scarl per realizzare gli allestimenti espositivi del Palazzo Congressi, dell'Auditorium, dei padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinea e della Birra Poretti a Expo.

Le società del consorzio, secondo le ipotesi degli inquirenti, sarebbero state intestate a prestanome di Nastasi, arrestato insieme al collaboratore Liborio Pace e al noto penalista messinese Danilo Tipo.
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