Sono riprese le ricerche dei dispersi della centrale di Suviana. La giornata di ieri era trascorsa a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l'intervento dei Vigili del fuoco, ed è stata sistemata una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di travolgere i soccorritori dall'acqua. Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l'acqua che dalla notte precedente entrava nella centrale.

«Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea», aveva ricordato Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. 

Questa mattina poco dopo le undici i sommozzatori hanno trovato al nono piano sotto terra i corpi di altri due dispersi, ancora da identificare. Il tragico bilancio dell’incidente si riaggiorna dunque a cinque morti, due dispersi e cinque feriti.

Resta comunque estremamente complesso lo scenario in cui si lavora per cercare gli altri dispersi: «È molto simile alle attività che abbiamo sviluppato nell'ambito della Costa Concordia perché l'ambiente è difficile, è un ambiente a visibilità praticamente nulla, si opera al tatto ed è un ambiente ovviamente che non si presta alle attività di ricerca» ha detto Giuseppe Petrone, responsabile dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Da giorni, ha proseguito, «stiamo facendo tutto il possibile». Ma «stiamo operando in uno scenario che risulta abbastanza complesso perché oltre a essere stato interessato da uno scoppio è stato interessato anche da un successivo cedimento parziale di un solaio. E abbiamo l'ottavo, il nono e il decimo piano completamente allagati, stiamo alleggerendo la quantità di acqua per agevolare l'attività dei sommozzatori».

Restano da chiarire molti elementi alla base dell’incidente: da cosa si è sviluppata l'esplosione durante il collaudo, che poi ha portato al collasso del solaio e all'allagamento dei locali? Una risposta definitiva per ora non c'è, ma dovrà trovarla un'inchiesta.

La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, chiede prudenza: «Credo che sia prematuro descrivere una dinamica dei fatti che ancora non è accertata e soprattutto lanciarsi, come ho visto che ha fatto qualcuno, in valutazioni e affermazioni su quelle che potrebbero essere state le cause dell'incidente», ha detto.

(Unioneonline)

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