Emergono nuovi dettagli nell'ambito dell'indagine sulla morte del piccolo Giuseppe, ucciso in un appartamento di Cardito (Napoli) dal patrigno Tony Essoubti Badre lo scorso gennaio.

Dopo il fermo, il 31enne di origini marocchine aveva confessato l'omicidio, spiegando agli inquirenti di aver picchiato a morte il bambino perché aveva rotto un lettino.

Secondo le intercettazioni mandate in onda dalla trasmissione "Chi l'ha visto?", le maestre del piccolo erano a conoscenza delle violenze dell'uomo, dal momento che il bambino e la sorella si presentavano spesso a scuola con lividi ed ecchimosi.

I bimbi "venivano a scuola tutti i giorni con il volto tumefatto. La sorellina è venuta in classe con un pezzo di orecchio mancante", avrebbe detto le insegnanti.

E ancora: "Lo picchiava, lo picchiava a sangue".

Una settimana fa, gli inquirenti hanno disposto l'arresto anche della madre della vittima, Valentina Casa, 30 anni, che avrebbe assistito al pestaggio senza fare nulla.

(Unioneonline/F)
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