Segnali confortanti di ripresa per la Sardegna alle prese con la siccità.

Arrivano dall’ultimo report dell’Osservatorio Anbi, secondo cui le piogge dello scorso marzo hanno portato oltre 209 milioni di metri cubi d’acqua negli invasi dell’Isola, «permettendo di abbandonare la condizione d’emergenza e di raggiungere percentuali tra il 60% ed il 70% di riempimento».

Ma – sottolinea l’Associazion Nazionale Bonifiche e Irrigazioni - ci sono alcune eccezioni, sottolinea Anbi: continuano infatti a preoccupare i bacini del territorio dell’Alto Cixerri, arrivati solo al 17,35% del riempimento.

E preoccupa, ovviamente, anche il caldo “anomalo” che si sta registrando nell’Isola in questo mese di aprile, con temperature che arrivano a sfiorare anche i 30 gradi.

A livello nazionale, sottolinea l’Anbi, «a marzo, il più caldo di sempre a livello globale, è l’Italia centrale a registrare le maggiori anomalie termiche lungo lo Stivale: +1,52° sulla media 1991-2020 (al secondo posto tra i più caldi dal 1800), mentre al Nord lo scarto positivo è stato di 1,39° ed al sud di 1,44°. Analizzando invece l’intera Penisola, la media delle temperature nel recente periodo dicembre-marzo è stata record storico (+2,20° al nord, +2,07 al centro, +1,87° al sud)».

Attualmente – prosegue Anbi – «è l’Abruzzo la regione che appare in maggiore sofferenza idrica: situazione critica soprattutto sulle colline teramane».

(Unioneonline/l.f.)

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