Aree espropriate senza perfezionare la procedura di indennizzo, allo scopo di realizzare una strada nevralgica per il traffico in entrata e in uscita dalla ex statale 131 e garantire il collegamento con la circonvallazione a sud-est dell’abitato di Porto Torres. Una storia che si trascina da circa 40 anni, ereditata dagli anni ’80 dall’attuale amministrazione comunale che dovrà farsi carico delle spese di indennizzo.

Un quadro ancora da chiarire. Le prime stime parlano di circa un milione di euro. L’argomento è approdato nella seduta del consiglio comunale che preso atto della situazione, all’unanimità ha espresso parere favorevole sull’avvio della procedura (articolo 42 bis Dpr 327 del 2001), affidando mandato al dirigente dell’Area lavori pubblici ad agire per l’acquisizione degli immobili occupati per la realizzazione della strada di collegamento tra la ex statale 131 e la parte alta di viale delle Vigne.

Si tratta di una acquisizione sanante per ristabilire una procedura di esproprio che non si è mai perfezionata. Nel 1986 in virtù di due finanziamenti conseguiti dal Comune, l’allora ammnistrazione aveva realizzato la strada.

«Questo prevedeva degli espropri d’urgenza,- spiega l’assessore al Patrimonio, Alessandro Carta - i quali dovevano essere sanati con un accordo procedimentale sul quale, come spiegato dagli uffici legali, si era aperto un contenzioso con i proprietari dei terreni che accusavano il Comune di inadempimento». La sentenza emessa dal Tar del 2009, invece, ha portato alla risoluzione di quegli accordi procedimentali per impossibilità nell’esecuzione, di fatto annullando ogni responsabilità in capo all’ente comunale.

«Quindi rimaneva aperta la questione degli indennizzi, in virtù del quale il Comune oggi ha fatto ricorso alla procedura sanante, attraverso il quale si riconosce alla società proprietaria dell’immobile, la somma corrispondente al valore venale dell’immobile. Una stima sulle risorse che le casse comunali dovranno esborsare che si conosceranno nei prossimi giorni. «Un procedimento molto lungo che perdura da 40 anni, abbastanza delicato per tutte le vicissitudini e per la quale è stato chiamato ad esprimersi il consiglio comunale», aggiunge Carta.

«Il Comune ha dato incarico ad una società specializzata in questo tipo di servizio che lavorerà affinché venga attribuita a questi terreni una stima esatta per sanare la situazione». Quindi per risolvere economicamente questa vicenda, l’ente dovrà pagare il pregiudizio arrecato al soggetto privato che ha subito l’occupazione illegittima dalla fase iniziale dell’esproprio, risalente agli anni ’80, fino ad oggi. L’argomento era passato in commissione Finanze, presieduta da Gaetano Mura, alla presenza della struttura tecnica degli Uffici Urbanistica, Patrimonio e Legale, rappresentati ripspettivamente da Mario Cappai, Francesca Stacca e Fabrizio Bionda.   

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