È composta da 25 persone la squadra al lavoro in questi giorni nel cantiere delle attività di scavo nell’acropoli di Santu Teru, nelle campagne di Senorbì. Le indagini archeologiche, condotte dagli studenti dell’Università degli studi di Cagliari con i docenti Carla Del Vais e Marco Giuman, martedì 19 settembre verranno illustrate al pubblico grazie a una giornata di promozione alla cultura a cura dell’Ateneo cagliaritano in accordo con l’amministrazione comunale di Senorbì. Questo il programma: dalle 10 alle 12 il percorso di visita guidata per la scuola media locale Generale Luigi Mezzacapo, dalle 15 alle 16.30 il percorso dedicato alla comunità e a tutti coloro fossero interessati. 

Gli abitanti di Santu Teru erano sepolti in necropoli vicine, sulle pendici del Monte Luna, dove sono state individuate oltre 120 tombe. La campagna di scavi punta ad accrescere la conoscenza della storia locale della cittadina nel cuore della Trexenta. Il sito si trova in prossimità di un importante guado fluviale, al centro di una fertile zona che controlla le vie di penetrazione che collegano il Campidano con le regioni interne del Gerrei e del Sarrabus. Scavi in concessione del Ministero della Cultura, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna al Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università degli studi di Cagliari. Fondamentale, anche dal punto di vista logistico e organizzativo, l’impegno del Comune di Senorbì e della cooperativa Sa Domu Nosta che gestisce il museo archeologico al centro del paese.

Anche nei centri vicini sono ripartite le campagne di scavo sui più importanti siti archeologici: nel nuraghe Piscu a Suelli, nell’area Su Angiu a Mandas e nella reggia nuragica di Barru tra Guasila e Guamaggiore.

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