«Una parte di noi è morta con lui», non si dà pace Andrea Melis, il papà di Roberto, il bambino di appena due mesi morto tra le sue braccia, mercoledì sera, in via Nazionale a Quartucciu, a pochi passi dalla storica gelateria della città.

«Non riesco a darmi pace, è volato via così presto, perché?», si chiede il trentacinquenne quasi a voler trovare una risposta in una tragedia che in pochi minuti ha distrutto la sua famiglia. «Stiamo aspettando che ci dicano come è morto il nostro bambino, non ci fanno sapere niente, passano le ore e a noi sembra un tempo infinito».

La famiglia Melis fino a mercoledì sera viveva in via Serpeddì, nel centro storico quartuccese. «Non riusciamo a tornare in quella casa, andremo a vivere a Seulo, il paese di Loredana, la mamma è distrutta, la sorellina più grande ha capito tutto, sa che Roberto è volato in cielo, la piccola, invece, per fortuna non si è resa conto di questa disgrazia che ci ha colpito».

«I miei tre gioielli», così mamma Loredana chiamava i suoi figli su Facebook. Roberto, che proprio lunedì avrebbe compiuto due mesi, era il principino di casa. «Stavamo organizzando la festa per il suo battesimo», racconta ancora papà Roberto, «domenica 6 agosto avrebbe ricevuto il sacramento, invece non ci sarà nessuna festa».

Seppur avvolto dal suo immenso dolore, Andrea trova il tempo di ringraziare tutte le persone che in questi giorni, per loro infiniti, sono state accanto alla sua famiglia. «Abbiamo avuto una grande dimostrazione di affetto che ci ha fatto sentire meno soli, ma sarà dura andare avanti senza di lui».

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