Insegnare agli studenti le manovre di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare è l’obiettivo che oggi a Elmas, all’Istituto “Duca degli Abruzzi” è stato al centro del convegno in cui è stato presentato, alla presenza di Marina Calderone – ministra del Lavoro – il progetto “A scuola di primo soccorso” curato da Inail al quale collaborano Italian Resuscitation Council (IRC), società scientifica accreditata al ministero della Salute, che riunisce medici, infermieri e operatori esperti in rianimazione cardiopolmonare, l’Ufficio scolastico regionale per la Sardegna, e l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza della Sardegna (AREUS).

«Ogni anno in Europa - ha sottolineato IRC - si registrano circa 400.000 arresti cardiaci (60.000 in Italia) e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e in circa il 20% dei casi anche con il defibrillatore. La sopravvivenza è di circa l’8%. La possibilità di sopravvivenza all’arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa e per questo è essenziale che chi assiste a un arresto cardiaco effettui subito le manovre salvavita come il massaggio cardiaco. In questo contesto la formazione, fin dalla giovane età, riveste un ruolo fondamentale».

«La sicurezza nei luoghi di lavoro è una parte importante, ma solo una parte, della vita sicura, per la quale bisogna fare formazione fin dai banchi di scuola – ha dichiarato la ministra Calderone durante il convegno - I giovani ne sono i primi ambasciatori e da loro si deve partire per realizzare un cambiamento culturale, consolidare la consapevolezza che la sicurezza è vita. Occorre un automatismo dei comportamenti, un imprinting della vita sicura, perché avere rispetto per la propria vita significa avere rispetto anche per quella degli altri. Ben vengano, perciò, progetti come quello in collaborazione con lnail per la formazione alla prevenzione degli infortuni nelle scuole».

Il progetto formativo presentato questa mattina nell’aula magna del “Duca degli Abruzzi” interessa e coinvolge gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori e si pone l’obiettivo di diffondere tra i giovani la conoscenza dei rischi per la salute e la sicurezza in ogni ambiente di vita e di lavoro, nonché di promuovere la consapevolezza dei comportamenti adeguati da adottare nella gestione delle emergenze, comprese quelle cardiorespiratorie.

Per Fabrizio D’Ascenzo, presidente Inail, «la formazione, intesa come un percorso educativo fondamentale, va valorizzata sempre di più. Un’adeguata formazione aiuta a stimolare un diverso approccio ai temi della salute e sicurezza sul lavoro, fornendo un contributo essenziale al consolidamento della cultura della prevenzione che riteniamo ineludibile e che deve essere diffusa in modo pervasivo, a partire dal mondo della scuola affinché la sicurezza diventi un elemento essenziale della crescita dei giovani. Dobbiamo dunque lavorare sinergicamente per raggiungere questo obiettivo e agire in una logica di rete con la consapevolezza che il miglioramento delle azioni di prevenzione passi attraverso un’efficace condivisione di esperienze e di conoscenze. Voglio ringraziare il ministro Calderone per la partecipazione a dimostrazione della sua costante attenzione verso il tema».

«L’Inail ha voluto questo progetto perché ha sempre rivolto una particolare attenzione al mondo della scuola, coinvolgendo il mondo studentesco in iniziative dirette a sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di osservare comportamenti sicuri e corretti in ogni ambiente di vita, nella consapevolezza che la scuola è il luogo primario in cui parlare di prevenzione, dove la formazione alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile, radicarsi e diventare patrimonio dell’individuo – ha detto Alfredo Nicifero, direttore regionale Inail Sardegna -. Per questo – ha proseguito - è fondamentale che lo sviluppo della cultura della sicurezza parta dai banchi di scuola. Ciò che viene insegnato ora alle giovani generazioni è qualcosa che si insinuerà nella loro coscienza, entrando a far parte del loro bagaglio culturale, condizionandone il comportamento futuro in ogni ambito di vita, sia familiare, che lavorativa e sociale».

«Questo progetto può diventare un punto di riferimento nazionale – le parole di Andrea Scapigliati, presidente di Italian Resuscitation Council - perché punta a mettere in pratica ciò che la legge italiana sul primo soccorso, tra le più avanzate in Europa, già prevede nell’ambito dell’autonomia scolastica, ovvero l'insegnamento della rianimazione cardiopolmonare a scuola. Grazie alla lungimiranza delle istituzioni regionali coinvolte, gli studenti impareranno cosa fare in caso di arresto cardiaco, interagendo al meglio con il sistema di emergenza territoriale, e questo aspetto permetterà in un futuro vicino di salvare più vite».

«Nella direzione della costruzione a scuola di una cultura della sicurezza e della solidarietà si muovono due proposte di legge, di notevole interesse, attualmente all’attenzione del Parlamento – ha sottolineato Nicifero - che riguardano proprio l’introduzione dell’insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie e l’introduzione dell’insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Qualora tali proposte fossero accolte e inserite nell’attuale ordinamento normativo scolastico – ha concluso il direttore regionale della Sardegna - si farebbe sicuramente un importante passo avanti nella diffusione della cultura della sicurezza e, pertanto, nella prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali».

«Il progetto è esteso a tutto il territorio regionale e prevede il coinvolgimento degli Istituti scolastici che esprimono il proprio interesse all’iniziativa – ha spiegato Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio scolastico regionale –. Per il primo biennio di attuazione della iniziativa formativa hanno già aderito 53 Istituti d’istruzione superiore e una platea di oltre 12.000 studenti e 700 docenti».

Tra gli interventi della giornata, il Direttore centrale prevenzione Inail, Ester Rotoli, ha approfondito il tema della progettualità, delle collaborazioni e delle prospettive relative alla diffusione della cultura della prevenzione nelle scuole mentre il tema del fenomeno infortunistico negli istituti scolastici, con un raffronto tra i dati nazionali e regionali, è stato trattato dal Coordinatore generale della Consulenza statistico attuariale Inail, Silvia D’Amario.

Alessio Tola, professore di analisi e valutazione delle tecnologie dell’Università di Sassari, si è soffermato sulla gestione della sicurezza nelle scuole e sull’innovazione tecnologica in chiave prevenzionale, cui è seguita la simulazione sul campo degli studenti sulla gestione delle emergenze, la rianimazione cardiopolmonare e l’uso dei defibrillatori.

Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Desirè Manca, il dirigente scolastico dell’Istituto scolastico “Duca degli Abruzzi”, Maria Antonietta Atzori, la sindaca di Elmas, Maria Laura Orrù, il direttore dell’AREUS, Simonetta Cinzia Bettelini.

In chiusura, i partner del progetto si sono confrontati nella tavola rotonda “Dalla cultura della sicurezza alla cultura della solidarietà” moderata dal sovrintendente sanitario centrale, Patrizio Rossi.

(Unioneonline/s.s.)

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