Il Puc da adeguare al Piano paesaggistico regionale con un grosso taglio delle zone C di espansione è stato al centro nelle ultime settimane di infuocate riunioni di Consiglio comunale a Maracalagonis senza che si sia riusciti a trovare una soluzione sul taglio delle stesse zone edificabili imposto per la salvaguardia del territorio. Riunioni con interventi dei consiglieri di minoranza Sebastiano Ghironi, Gregorio Contini, Saverio Pinna e Gianluca Mudu. E, ancora, della sindaca Francesca Fadda, degli assessori Antonio Melis ed Ennio Fogli, della presidente del Consiglio Elisabetta Melis.

In sostanza c'è da ridimensionare le zone C dalle attuali 600mila a 160mila metri quadrati. Una riduzione al 30% circa per effetto del PPR, improntato al contenimento del consumo del territorio. Di fronte a questa difficoltà palese, la sindaca di Maracalagonis Francesca Fadda, l'assessore all'Urbanistica Antonio Melis, il capo gruppo di maggioranza Elio Ghironi, uno dei tecnici progettisti del piano urbanistico, l'ingegner Gianluca Frau, hanno incontrato in Regione i funzionari regionali preposti alla pianificazione urbanistica del territorio. Nella riunione, non c'è stata chiusura dei funzionari regionali che si sarebbero detti possibilisti sul taglio delle zone C di espansione, salvando 50mila metri quadrati prevedendo così un incremento demografico di 1800 abitanti nei prossimi dieci anni, anziché 1300.

«Dall’incontro in Regione – ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Antonio Melis - sono emersi seguenti punti fermi: il primo è dato dalla negazione assoluta e quindi dalla bocciatura certa, semmai qualcuno avesse ancora dubbi  di una ipotesi di PUC adeguato al PPR che riproponga per intero tutte le attuali aree in zona C per circa 600mila mq». «Il secondo punto fermo - ha aggiunto l'assessore Melis – si appoggia pertanto alla proposta tecnica elaborata a conferma della bontà e giustezza del lavoro sinora  svolto e con la possibilità che ci è stata concessa in questa riunione di allargare, senza esagerare,  le aree da confermare in zona C, ma entro certi limiti,  prevedendo come ipotesi ( che dovrà comunque essere suffragata da calcoli tecnico-analitici),  un incremento demografico da 1300 abitanti proposti  a 1800 abitanti che ci permetterebbe in buona sostanza di recuperare ancora aree in zona C per circa altri 50.000 mq.  con una riduzione delle zone C attuali a circa 1/3».     

«Il terzo punto fondamentale, da sempre consigliato e ribadito in tutti gli incontri fatti, consiste nel programmare lo sviluppo urbanistico del paese per gradi: adeguando da subito, quanto prima,  il PUC al PPR con questa proposta tecnica leggermente ampliata   e trasformando nel tempo, ogni 2 – 3 anni le aree retrocesse in zona agricola nuovamente in zona C edificabile (concretamente) attraverso delle semplici varianti al PUC da approvare in Consiglio comunale. Si tratta in buona sostanza di mettere in moto un meccanismo fermo da oltre 20 anni che si potrà accendere solo con l’adeguamento dello strumento urbanistico vigente al  PPR perché dopo e solo dopo questo passaggio forzato si potrà ripartire con lo sviluppo del territorio e già da subito,  attraverso le lottizzazioni da presentare nelle aree confermate in zona C entro limiti temporali di massimo 1 – 2 anni che saranno stabiliti nelle norme tecniche allegate al PUC e poi successivamente ogni 2 – 3 anni con le suddette varianti da approvare in Consiglio comunale».

«Per non perdere ulteriore tempo e dare un carattere definitivo al lavoro sinora svolto,  abbiamo già provveduto - ha concluso Antonio Melis - a fissare per la prossima settimana  un incontro in sede comunale con i tecnici professionisti  incaricati,  per tradurre a livello cartografico  queste ultime indicazioni scaturite dall’incontro in Regione».

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