Era il 16 gennaio del 1946 e i cittadini festeggiavano la patrona, Santa Sofia: a San Vero Milis però uno scoppio improvviso scrisse una nuova pagina della storia del paese, tragica, che nessuno oggi dimentica. Domani ancora una volta verrà ricordata la tragedia, nella mente di tanti ancora forte e indelebile. 

Il secondo conflitto mondiale era terminato da poco più di un anno, ma una bomba a San Vero Milis evidentemente rimase inesplosa. Durante la manipolazione dell’ordigno però, tanti bambini incuriositi da quello strano oggetto si avvicinarono. Dopo pochissimi secondi scoppiò. In tanti raccontano che in pochissimo tempo via Armando Diaz si trasformò in un'immagine terrificante: corpi dei bambini morti a terra, urla, disperazione, confusione e tanta paura.

L’ordigno bellico provocò dodici vittime tra cui cinque bambini piccoli che in quel momento per un attimo avevano abbandonato i giochi per vedere da vicino l’ordigno. A San Vero Milis i nomi delle vittime sono ben incisi in una lapide installata proprio nella via dove avvenne la tragedia. Domani il Comune ricorderà la tragedia. Appuntamento alle 11 dove è presenta la lastra di marmo, luogo simbolo dell’evento.

Poi, nell'ambito delle inizitive dei "Giorni della memoria 2024" ci sarà un omaggio alla memoria del Giudice Cosimo Orrù nella casa di famiglia in via Eleonora d’Arborea. L’evento si concluderà in Aula Consiliare con la consegna della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto della Regione Sardegna ai ragazzi delle prime classi della scuola secondaria di primo grado di San Vero Milis

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