I cantieri sono aperti da qualche tempo e i lavori proseguiranno anche all'inizio del prossimo anno. Circa un milione e mezzo di finanziamenti sono stati concessi dal Fondo europeo di Sviluppo e coesione ad Abbanoa per ricostruire le rete idrica a Macomer, dove ogni giorno il 60% dell'acqua si disperde nel sottosuolo a causa di una rete idrica vecchia, che genera una perdita annua, in termini economici, di oltre 500mila euro, che grava pesantemente sulle bollette familiari.

Macomer, infatti, è tra i centri dell'Isola con una dispersione idrica tra le più elevate. I cantieri sono aperti in diverse zone dell'abitato, in lotti distinti. Si sta intervenendo per la sostituzione o dismissione di vecchie condotte e allacci vari, in particolare quelle ormai obsolete, realizzate in acciaio, ghisa o addirittura con cemento di amianto, per complessivi 1900 metri. Tutte sono in fase di sostituzione, con la posa di nuove condotte in ghisa sferoidale, mentre sono utilizzati tubi di polietilene multistrato per effettuare oltre 150 allacci nelle abitazioni.

All'intervento del lotto A, quello più consistente, sono interessate le vie Tola, Regina Elena, Azuni, Capri, Gioberti, Parigi, Berlino, Carbonia, Olbia, Piave, IV Novembre e Taormina.  Al lotto B sono interessate le vie Campania e Veneto. «Un intervento essenziale per eliminare la dispersione di migliaia di metri cubi d'acqua - dice l'assessore ai lavori pubblici, Aldo Demontis - ovviamente i cantieri aperti creano dei disagi, ma è necessario procedere, perché si sta lavorando per l'ambiente, per il servizio idrico ed economico che stava gravando pesantemente sulle tariffe. Stiamo concordando con Abbanoa di rinviare l'apertura di alcuni cantieri del centro a dopo le feste, per evitare disagi nei giorni intensi delle compere». Un intervento che a Macomer era atteso da anni.  

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