Quel clima sereno e collaborativo emerso a Macomer durante l'assemblea dei sindaci dell'Unione dei Comuni il 30 ottobre scorso è svanito nell'assemblea di ieri sera, facendo ripiombare l'ente in una situazione drammatica che potrebbe portare addirittura allo scioglimento.

Tutti i contrasti politici (e anche personali) sono riemersi nella riunione di ieri sera, dove il nuovo presidente, il sindaco di Sindia, Franco Scanu, e i due componenti della giunta esecutiva, il sindaco di Borore, Tore Ghisu e la sindaca di Noragugume, Rita Zaru, sono stati eletti solo con i voti della metà dei sindaci, poiché l'altra metà, col presidente uscente, Gian Pietro Arca, ha abbandonato l'aula.

Il presidente è stato eletto quindi con 4 voti su dieci, lo stesso numero dei voti sono stati assegnati al vice presidente, il sindaco di Borore Tore Ghisu, mentre la sindaca di Noragugume, Rita Zaru, ha riportato tre voti. Solo due voti la sindaca di Birori, Silvia Cadeddu. Entrambe le donne avevano già abbandonato l'aula e subito dopo la sindaca di Noragugume ha annunciato le sue dimissioni.

«Mi dimetto perché non posso dare la mia collaborazione ad un gruppo che non ha accettato le soluzioni prospettate nell'assemblea del 30 ottobre scorso. Se ci riescono governino da soli».

Discorso rivolto al gruppo dei cinque sindaci che avevano chiesto, già dalla scorsa estate, le dimissioni anticipate del presidente Gian Pietro Arca, facendo aprire una crisi politica nel governo dell'ente. Non è servito il discorso conciliante del neo eletto presidente nella riunione di ieri. «Purtroppo la situazione si presenta difficile - dice Franco Scanu - la frattura esistente non è stata risanata. Chiedo un po’ di tempo per cercare di ricucirla e porre fine al muro contro muro, che non porta a niente. Voglio tentare una riconciliazione fra le parti, per il bene del territorio».

Tutto potrebbe decidersi entro la prossima settimana. «Noi eravamo d'accordo per l'elezione di Franco Scanu alla presidenza dell'ente, ma volevamo che nella giunta esecutiva ci fossero le due donne, Rita Zaru e Silvia Cadeddu - dice il presidente uscente, Gian Pietro Arca - non hanno invece voluto sentire ragioni, nonostante il nostro invito all'unità».

Cosa succederà ora? Di fatto l'Unione dei Comuni potrebbe diventare ingovernabile e il commissariamento, o peggio ancora lo scioglimento, così come sono messe le cose, appare scontato.

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