Da 19 anni è il punto di riferimento dei detenuti del carcere nuorese di Badu 'e Carros ma lo è anche dei loro familiari e di tutti gli operatori penitenziari. Don Giampaolo Muresu, classe 1941, con alle spalle 58 anni di sacerdozio, è in procinto di lasciare l'incarico.

«Una grande perdita per tutti», dice Maria Grazia Caligaris dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme ODV" che ha ricevuto la segnalazione da alcuni familiari di detenuti dell'Istituto nuorese molto dispiaciuti per l'imminente cessazione del servizio del Cappellano. Cagliaritano di nascita, Don Muresu, che è coordinatore del cappellani penitenziari della Sardegna da diversi anni, è cresciuto nel Ministero in Cile. Partito nel 1969, ha rivestito l'incarico di formatore nella Scuola Parrocchiale con circa 1.300 iscritti. Il periodo dei Colonnelli ha segnato profondamente le sua vita e dopo aver curato per 10 anni un programma in una radio privata, ha dovuto interrompere la collaborazione il seguito alla feroce repressione.

Rientrato in Italia, dopo 14 anni, ha approfondito gli studi di Teologia Morale. Richiamato in Cile, con la dispensa dell'allora Vescovo di Nuoro Pietro Meloni, è tornato nel Paese sudamericano dove è rimasto per altri 9 anni. Al rientro in Sardegna ha assunto l'incarico di Cappellano a Badu 'e Carros dove ha conosciuto, tra gli altri, i Direttori Gianfranco Pala, Paolo Sanna, Carla Ciavarella e Patrizia Incollu.

«Don Muresu - sottolinea Caligaris - ha svolto un compito particolarmente delicato in un ambiente caratterizzato dalla presenza di persone detenute di alto profilo criminale senza mai trascurare il suo mandato di uomo della Chiesa, con una forte matrice umanitaria. Per Socialismo diritti e riforme è stato un esempio di equilibrio e forte senso del dovere civile. A lui vanno gli auguri per una lunga e buona vita e un ringraziamento sentito per quanto ha dato alla società».

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