Da ex operaio nella fabbrica di calze di Tossilo a sacerdote. Una vita rivoluzionata nel giro di pochi anni quella di Andrea Garau, 48 anni, che lo scorso 7 gennaio è stato ordinato sacerdote dal vescovo della diocesi di Alghero Bosa, monsignor Mauro Maria Morfino.

Sabato scorso don Andrea è tornato nel suo paese per celebrare la sua prima messa, davanti ad una folla immensa. Andrea Garau aveva perso il padre, Gianuario, quando aveva appena 17 anni. Doveva aiutare la famiglia e la madre, Rosaria Pintore, di Borore. Nel 2000 venne quindi assunto come operaio al calzificio Queen, dove ha trascorso circa 8 anni. «In quelli anni, probabilmente, è maturata l'idea di avvicinarmi a Dio, mettermi a disposizione degli altri. Ho quindi lasciato decidere a Dio».

È iniziato un cammino particolare, quello che ha portato don Andrea ad abbracciare la Fede. «Gli anni in cui ho lavorato al calzificio Queen non sono stati inutili. Mi sono iscritto alle serali nell'istituto tecnico di Macomer, dove mi sono diplomato. Nel 2006 mi sono iscritto alla facoltà di Scienze dei Servizi, dove all'università di Nuoro ho conseguito la laurea. Ho svolto il ruolo di assistente sociale, ho lavorato per la cooperativa Sacro Cuore di Borore e anche in alcuni comuni della zona».

La sua vita non si è esaurita nel lavoro. Nello stesso anno, infatti,  è iniziato il cammino di Fede vero e proprio, nel Pontificio Seminario Sardo a Cagliari. Al carcere di Uta ha fatto l'esperienza di servizio. Nel 2020 è andato ad Alghero nel centro pastorale. «Un sogno curato e perseguito a lungo anche attraverso i tanti anni di lavoro e di impegno sociale e nel volontariato - scrive il sindaco Tore Ghisu - sempre attento e sensibile alle ragioni dei deboli, degli indifesi, dei bisognosi. Una scelta di vita, una chiamata che don Andrea ha curato e portato nel cuore, che si è realizzata». Lo scorso 7 gennaio l'ordinazione presbiterale ad Alghero, sabato scorso ha presieduto la prima Messa nel suo paese. «Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti, ringrazio il parroco Padre Salvatore Putzolu, don Maurizio Demartis, i sacerdoti della Diocesi, l'amministrazione comunale, il comandante dei carabinieri di Macomer, il capitano Giovanni Maria Seu e il maresciallo Stefano Aru. Ringrazio tutti. Ringrazio i miei ex colleghi di lavoro. Ora veramente mi sento, come qualcuno mi ha definito, l'assistente sociale di Dio». 

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