Confesercenti Nuoro-Ogliastra ha dato mandato ad un legale per valutare un'azione risarcitoria sui mancati guadagni e/o dei costi extra sostenuti dagli operatori del centro di Nuoro, a causa dei continui gravi disagi causati dall’interruzione dell’erogazione dell’acqua potabile disposta da Abbanoa per interventi sulla rete cittadina.

Ad annunciarlo in una nota l'associazione che denuncia «lo stato di grave difficoltà in cui si sono venute a trovare numerose imprese del centro storico di Nuoro, in particolare i pubblici esercizi, costrette a più riprese a subire i gravi disagi causati dall’interruzione dell’erogazione dell’acqua». Ieri l'ennesima rottura tra via Convento e via Manzoni, con l'interruzione dell'erogazione nel centro citta questa mattina, che ha portato ancora una volta anche alla chiusura delle scuole prima dell'orario nomale delle lezioni.

Oggi la stessa Abbanoa annuncia nuovi disagi per domani con una nuova chiusura, dalle 8.30 alle 16 del serbatoio di Sant’Onofrio, e conseguente mancata erogazione per le utenze ricadenti nei quartieri di Sant'Onofrio, Monte Jaca, Mughina, Giardinetti, C.so Garibaldi, Tribunale, Mercato Civico, Via Manzoni, Santa Maria, Lollobeddu, Cumbentu, Orguidda. Abbanoa ha istituito il servizio sostitutivo con autobotte che stazionerà in piazza Vittorio Emanuele dalle 8.30 al 16 Confesercenti Nuoro-Ogliastra però segnala numerosissime segnalazioni pervenute agli uffici dell’associazione da parte di imprenditori nuoresi che protestano per il ripetersi di episodi che finiscono per compromettere l’esercizio stesso dell’attività di impresa. Numerosi imprenditori, infatti, si sono visti costretti a sospendere l’erogazione del servizio, subendo un danno economico notevole in un periodo di crisi già di per sé difficilmente sostenibile.

«È intollerabile che nel terzo millennio non si trovi una soluzione meno impattante – commenta Roberto Cadeddu, presidente della Confesercenti nuorese – È la terza volta negli ultimi 10 giorni che gli operatori del Corso Garibaldi e zone limitrofe si sono trovati costretti ad interrompere o limitare la propria attività a causa dell’interruzione del servizio; capiamo che i lavori siano necessari ma va necessariamente trovato il modo per evitare ulteriori pregiudizi per categorie già allo stremo per effetto dell’interminabile crisi dei consumi».

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