È iniziato nel transatlantico dell'Assemblea sarda l'incontro dei consiglieri di maggioranza con il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli. In ritardo di un'ora perché, prima di arrivare nel palazzo di via Roma, il ministro ha avuto un colloquio a Villa Devoto con il presidente della Regione Christian Solinas.

La specialità sarda non sarà messa a rischio dalla legge sull'Autonomia differenziata, ha chiarito subito: «La specialità sarda deve trovare uno sviluppo come quelle delle altre Regioni a statuto speciale. La specialità sarda è un po' particolare: ci sono problemi da risolvere che vanno affrontati con un occhio particolare e un piano strategico ad hoc sulla Sardegna».

Di sicuro, «l'insularità è un punto di partenza, ma dei principi generali si fa poco se non si traducono in fatti concreti». 

Il ministro è già stato nell'ottanta per cento delle Regioni italiane con l'obiettivo di illustrare il disegno di legge sull'autonomia differenziata. Il confronto nell'Isola è stato voluto fortemente dal presidente del Consiglio regionale (e coordinatore regionale della Lega) Michele Pais. «Oggi porto delle risposte rispetto all'applicazione dell'autonomia differenziata in modo che l'insularità trovi risposte non solo nei termini dei servizi da erogare ma anche delle infrastrutture da realizzare», ha detto Calderoli. 

Sul dossier dell'ufficio di Bilancio del Senato che ha fatto una serie rilievi sul testo, ha minimizzato: «Sono stati fatti dei rilievi critici, basati non sui numeri ma su loro presunzioni. Si sta impegnando a rispondere la ragioneria generale dello Stato, che ha già bollinato questo testo senza ravvisare i rischi segnalati». 

Per quanto riguarda la decisione delle opposizioni in Consiglio regionale di non partecipare all'incontro, il ministro ha osservato che «il confronto si fa se si è in due, per il resto penso al film di Nanni Moretti: mi si nota di più se vengo o se non vengo?».

© Riproduzione riservata