È iniziato ieri, nel Salone consiliare, il 7° Convegno Nazionale di Archeologia Subacquea.

Per 3 giorni si svolge a La Maddalena (oggi e domani al Circolo Ufficiali MM) e si conclude a Olbia (al Museo Archeologico) domenica con le conclusioni. Il convegno si propone sarà fatto di fare il punto della disciplina, mettendo a confronto le metodologie, la formazione la ricerca e la divulgazione dei risultati.

Gli organizzatori, quest’anno, sono voluti tornare nei luoghi che, con l’archeologo Nino Lamboglia, hanno visto la nascita della disciplina in Italia, con le attività pionieristiche e le prime indagini archeologiche, effettuate con metodi moderni sebbene oltre sessant’anni fa, in ambiente acquatico, sul relitto di Spargi, la nave romana affondata, col suo interessante carico, secondo gli ultimi dati, attorno al 75 a.C.

Il convegno è stato aperto dal sindaco, Fabio Lai che, dopo i vari saluti, ha dato spazio alle prime relazioni, a cominciare da quella di Daniela Gandolfi che ha fornito una rilettura del “Dossier Spargi” dedicato al lavoro svolto sulla nave romana proprio dal Lamboglia. Non è mancato, tra gli altri, un intervento di Alessandro Porqueddu sul museo di La Maddalena che raccoglie i reperti di Spargi con la presentazione del progetto esecutivo del suo restauro ed ampliamento. Oggi si prosegue sia con una serie di relazioni sulle attività di ricerca e di studio nei mari della Sardegna, tra cui quelle nel golfo di Orosei, come in altre parti d’Italia, dalla Sicilia alla Liguria al Veneto alla Toscana alla Puglia. Sono una cinquantina gli interventi in programma durante le quattro giornate del convegno.

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