Il 2023 volge al termine e, come sempre accade, è tempo di bilanci. Negativo, quello del segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante: «Si incrocia inevitabilmente con quello di una legislatura finita e, purtroppo, caratterizzata da un’azione politica inconcludente, che ha peggiorato le condizioni economiche e sociali dell’Isola».

Durante “stronca” l’operato dell’attuale giunta, e auspica un cambio di marcia dall’anno in arrivo: «Per ripartire», sostiene, «dal 2024 sarà indispensabile governare con un piglio diverso, con una visione che tenga conto dei ritardi accumulati e dello scatto necessario per trasformare in opportunità i cambiamenti in atto». 

Nel mirino della Cgil finiscono soprattutto la sanità, i trasporti e l’industria: «Una delle caratteristiche di questo governo regionale», aggiunge il segretario, «è stata anche l’assenza di un confronto con le parti sociali, l’indisponibilità ad ascoltare e a misurarsi sulle numerose vertenze aperte, se non in occasioni sporadiche e senza costrutto».

La sigla sottolinea i dati più drammatici dell’Isola, da quello della mortalità sino a quello della povertà relativa, passando per rinunce alle cure, speranza di vita (col mito dell’Isola dei centenari infranto), e mercato del lavoro. Non solo: la Cgil punta il dito contro le leggi impugnate dalla Corte costituzionale, ma anche contro la mancata spesa delle risorse, i continui rinvii a esercizi provvisori di bilancio, i ritardi nella programmazione dei fondi a disposizione e l’assenza di indirizzi su materie strategiche come l’energia, i settori produttivi, l’istruzione e la formazione.

«Il nostro contributo c’è e continuerà ad esserci», conclude Durante, «anche in questa fase che vede la Sardegna alle prese con una campagna elettorale purtroppo ancora segnata dalle contraddizioni interne alle coalizioni in campo. Il clima e la consistenza del dibattito politico attuale non possono che suscitare preoccupazione perché, visto il quadro appena descritto, ci si aspetterebbe più concretezza, più chiarezza sulle cose da fare, più rispetto per un’Isola in affanno che aspetta solo un buon governo per ripartire».

(Unioneonline)

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