Pur nelle grandi difficoltà economiche e soprattutto di personale, migliorano nel 2017, rispetto al 2016, le performance della sanità sarda nelle prestazioni su parti e fratture; su queste ultime alcune strutture come Oristano raggiungono gli standard internazionali.

Migliorano anche l'appropriatezza e l'efficacia del percorso diagnostico-terapeutico del paziente a 30 giorni dall'infarto miocardico acuto o di ictus ischemico o di embolia polmonare.

C'è da lavorare ma fanno ben sperare gli esiti delle colecistectomie con degenza inferiore a 3 giorni e delle ricostruzioni nel ricovero per intervento chirurgico demolitivo su tumore al seno.

Lo certifica il Piano nazionale esiti del ministero della Salute, dove la Sardegna mostra segni di crescita rispetto ai dati registrati su di alcuni indicatori facenti parte dell'edizione precedente per l'anno 2016.

Il Pne sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute fornisce valutazioni comparative di efficacia, equità, sicurezza e appropriatezza delle cure prodotte nell'ambito del servizio sanitario italiano.

Le attività sulle quali si concentra prevalentemente il Pne riguardano la valutazione comparativa tra soggetti erogatori, quali aziende sanitarie, ospedali pubblici e privati accreditati, e tra gruppi di popolazione.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione e di conseguenza dell'aumento dell'aspettativa di vita, la proporzione di persone sopra la mezza età che è a rischio di una possibile frattura del femore nonché la sopravvivenza in condizione di disabilità sono entrambi eventi destinati ad aumentare nel tempo e ad avere un impatto crescente in termini di risorse dedicate.

L'intervento tempestivo sulla frattura del collo del femore nell'anziano consente di ridurre la mortalità e l'insorgenza di complicanze post-operatorie, migliorando l'opportunità di ripresa del paziente e di recupero del funzionamento dell'arto.

In proposito, nell'anno 2017 la Regione Sardegna mostra un valore medio regionale del 57,6%, leggermente inferiore al valore medio nazionale del 65% ma superiore alla media regionale del 2016 che era del 50,8%.

La struttura ospedaliera con le più alte proporzioni effettua più dell'80% di interventi entro le 48 ore è il presidio ospedaliero San Martino (Oristano) in linea con lo standard internazionale e la struttura con proporzioni più basse svolge con tempestività circa il 25% degli interventi.

La metà delle strutture ospedaliere sarde, inoltre, effettua interventi tempestivi in proporzione tra il 43% e il 70%.
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