Migliaia di passeggeri, zero servizi. Alla stazione dei treni di piazza Matteotti, a  Cagliari, ha chiuso anche il bar. Lo spazio ospita anche la tabaccheria. “Motivi amministrativi”, è scritto nei fogli di carta affissi sulle vetrine, dietro le serrande abbassate. All’interno, c’è ancora la merce. Una situazione forse legata al recente decesso dello storico titolare. 

Ma quella del punto ristoro – che dovrebbe riaprire – è solo l’ultima di una lunga serie di saracinesche che rendono la stazione desolata. Non c’è più niente.

I fratelli Lorrai hanno chiuso il loro salone di barbiere nel 2014. Non c’è l’edicola. Nelle vetrine della libreria è rimasta la polvere. È accesa l’insegna della sala Blu, che dovrebbe ospitare il servizio che deve garantire assistenza ai passeggeri con mobilità ridotta. Nella sala ci sono degli operai al lavoro, è inaccessibile. La parafarmacia è stata abbandonata da anni. 

Sul lato del bar ci sono almeno dieci porte che potrebbero essere gli ingressi  di altrettante attività.  Sono chiuse: in trasparenza si intravedono masserizie  e pedane di legno abbandonate. Al centro, prima della vecchia locomotiva, c’è una grande teca dove un tempo erano esposti degli abiti sardi (immancabili) indossati da manichini: è vuota. 

La biglietteria è attiva, almeno quella. E all’ingresso si trova una gentile ragazza con la pettorina di Trenitalia: è disponibile e attenta. Non ha un ufficio, ma un banchetto su ruote. Sta accanto alla cappella: chissà se, almeno lì, l’interlocutore dà qualche risposta. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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