Apparecchio radiologico: rotto e non riparabile. Pare sia così vecchio che i pezzi di ricambio non si trovano. Deve essere sostituito, ma i tempi non sono brevi.  Tac: ferma. Si può aggiustare, ma chissà quando. Il pronto soccorso del Santissima Trinità, a Cagliari, lavora a mezzo servizio da almeno dieci giorni. 

Fratture e altre patologie, come quelle polmonari per le quali è necessaria una “scansione” con la tomografia computerizzata, vengono gestite spedendo il paziente nel reparto di Radiologia.

Qui uno dei macchinari – era guasto –  è stato appena rimesso in funzione.  Solo che  il servizio di trasporto interno, effettuato per mezzo di ambulanze aziendali, è stato depotenziato nel corso degli anni. Così questa mattina al pronto soccorso stavano ancora aspettando i referti di esami effettuati nel corso della notte. La tempestività è (quasi) tutto, in un reparto di emergenza urgenza. 

"Come sempre il problema è la programmazione. Non si è tenuto conto dell’obsolescenza degli apparecchi e l’azienda è corsa ai ripari solo quando non c’era più nulla da fare”: il sindacalista della Fials Paolo Cugliara si fa portavoce delle lamentele che arrivano dal pronto soccorso. Ma non solo: "Era stato promesso un rafforzamento del trasporto interno. Lo stiamo ancora aspettando”. 

E a proposito di traffico dentro l’ospedale, Cugliara aggiunge: “Ora l’ambulanza non resta più bloccata. Ma solo perché è stato impedito a tutti i dipendenti di parcheggiare all’interno. Fuori i posti non bastano. E gli spazi vengono sottratti ai residenti della zona. Col risultato che qualcuno si è trovato i vetri rotti. Al Santissima Trinità sono gestiti male anche i posti auto. Figuriamoci il resto”. 

(Unioneonline/EF)

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