Il sogno era nato nel 2016, con l’apertura della sua attività in piazza Repubblica, a Cagliari. I guadagni del suo “Impero della Frutta” andavano bene, tanto che la strada imboccata sembrava essere quella giusta. Poi i cantieri della metro – in capo all’Arst e non al Comune – hanno bloccato tutto e Stefano Sollai, imprenditore 53enne di Villacidro ma da 10 anni residente nel capoluogo, ha dovuto abbassare la serranda del locale per sempre. Con lo stop delle corse e i lavori nei pressi della stazione infatti, da un momento all’altro, sono diminuiti (quasi spariti) i clienti, che prima si fermavano per un acquisto al volo o per la consueta spesa settimanale.  

«All’inizio le cose andavano a gonfie vele, sempre meglio. Tanto che nel 2019-2020 gli incassi erano di circa 150/200mila euro l’anno. Con il via dei lavori è cambiato tutto, tanto che i guadagni  – quando andava bene – non superavano i 100 euro al giorno. È una cosa insostenibile, ci hanno davvero tolto l’aria. E io non so come fare», spiega Sollai, che vive da solo con sua figlia di 5 anni e un mutuo da pagare. «Non ho certezze, ad ora sono fermo. Con me – continua l’imprenditore – ha chiuso anche una macelleria che è rimasta aperta non più di 6 mesi. Speravo che questo strazio finisse prima, ma mi sbagliavo. E io nel frattempo non so come fare».

Un tentativo di migliorare la situazione – in realtà – è stato fatto. Ma non è servito a nulla, «sono ancora in attesa di un qualche segnale. All’inizio ho scritto al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Non sapevo come muovermi, gli ho mandato un messaggio sui social. La risposta? All’inizio che non ci poteva far nulla, poi mi ha detto di contattare i servizi sociali. E ho fatto anche questo, la scorsa settimana. Ma ad oggi ancora nessuna novità», confessa Sollai, preoccupato. Poi la precisazione, sugli eventuali sussidi che «sarebbero un aiuto. Ma di certo non cambierebbero il destino del mio frutta e verdura. Sto rendendo le chiavi, è finita così».

Della vicenda si sta occupando l’esponente Pd Camilla Soru che per l’imprenditore immagina una soluzione lontana dal fallimento: «premesso che i lavori sono dell’Arst, in questo periodo i tanti cantieri nati in città hanno creato problemi a tutti i commercianti, che stanno registrando un’importante flessione nel fatturato. Un esempio può essere quanto sta succedendo in viale Trieste, dove anche di recente i negozianti hanno manifestato il loro malcontento. E in piazza Repubblica la situazione non è certo migliore».

«Se programmi dei cantieri così lunghi – continua la consigliera comunale – devi pensare anche al fatto che stai bloccando chi in quel posto c’è da anni. Si tratta di persone con una vita, con una famiglia. Per Stefano Sollai una soluzione possibile sarebbe l’apertura di un posto alternativo, un negozio amovibile, da sistemare in una piazza, così da permettergli di rimanere in quella zona e non perdere i clienti affezionati. Proporrò un documento al Comune per richiedere un’autorizzazione straordinaria per l’utilizzo del suolo pubblico. E con i miei colleghi continueremo a lavorare affinché venga istituito un fondo per sostentare gli operatori danneggiati».

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