Numerose assoluzioni (anche se tecnicamente si tratta di proscioglimenti per non luogo a procedere) “perché il fatto non sussiste” o perché “il fatto non costituisce reato”, ma anche diverse prescrizioni su singoli capi di imputazione.

Si è chiuso in udienza preliminare il procedimento per il presunto uso improprio dei fondi destinato al gruppo del Partito democratico nel corso della XIV legislatura (2009-2014). La giudice Ermengarda Ferrarese ha fatto cadere tutte le accuse nei confronti dei dieci imputati per i quali il pm Andrea Vacca aveva chiesto il rinvio a giudizio.

Nell’ottobre 2020, quando si era chiusa l’indagine, la Procura aveva ipotizzato il peculato per l’uso di denaro pubblico destinato per finalità non istituzionali nei confronti di 16 ex consiglieri. Per alcuni la prescrizione era già scattata perché i fatti erano molto vecchi, mentre altri erano stati archiviati in sede di indagine perché era stata dimostrata la correttezza delle spese.
Questo pomeriggio, al termine della camera di consiglio, la giudice Ferrarese ha prosciolto Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, Giampaolo Diana, Valerio Meloni, Cesare Moriconi, Chicco Porcu, Gian Valerio Sanna, Antonio Solinas, Gavino Manca, Francesco Sabatini e Mario Bruno (per Bruno, Meloni, Diana e Porcu, qualche contestazione è stata anche dichiarata prescritta).

La Procura contestava originariamente spese per decine di migliaia di euro sborsate per acquisti che si ritenevano non legittimi per l’attività istituzionale del gruppo.

Molte delle accuse sono cadute con un’assoluzione piena, mentre per alcuni degli imputati – oltre all’assoluzione – è scattata la dichiarazione di prescrizione.
 

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