L'insegnante di matematica, informatica e inglese secondo le accuse era solito dare "baci sulle labbra e sul collo, carezze al petto, alle gambe" e anche al fondo schiena delle alunne. Numerose le vittime, ragazzine di neanche dieci anni che frequentavano una scuola elementare dell'hinterland (anno 2009/2010) e una di Cagliari (2010-2011).

Ora, terminato il processo, l'uomo (non pubblichiamo il nome a tutela dell'identità delle minorenni) è stato riconosciuto colpevole del reato di violenza sessuale e condannato a 4 anni e 8 mesi dai giudici della seconda sezione penale, i quali hanno anche riconosciuto una provvisionale e un risarcimento alle parti civili (quattro alunne rappresentate dagli avvocati Giovanni Giulio Pala, Monica Dedoni, Francesco Pisano, Alessandro Dedoni e Luigi Sanna) di circa 20mila euro, che in parte dovrà pagare il ministero, rappresentato dal legale Francesco Caput, quale responsabile civile.

È probabile che il penalista Michele Loy, difensore dell'imputato, faccia ricorso in Appello, anche perché il professore è stato interdetto in perpetuo da ogni incarico nelle scuole.

Gli abusi erano stati confermati dalle bambine nell'incidente probatorio. Alcune avevano riferito dei baci, anche sulle labbra e sul collo, altre di abbracci spinti e carezze al petto. Molte avevano confidato che, a volte, le mani dell'uomo andavano a finire sulle loro gambe e sul fondo schiena.

Inoltre in diverse occasioni erano state costrette (così avevano detto) a sedersi sul suo grembo e a baciarlo per avere il benestare ad andare in bagno.

L'indagine era stata condotta dai carabinieri della stazione di Villanova coordinati dal pubblico ministero Maria Virginia Boi. Gli approfondimenti erano stati avviati nel 2011 dopo le prime denunce presentate dai genitori delle alunne di una scuola elementare di Cagliari. Poi era emerso che l'anno precedente il maestro era stato trasferito in tutta fretta da una scuola dell'hinterland. In caserma erano stati convocati anche i genitori degli alunni di quell'istituto ed erano venuti a galla nuovi casi.
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